“Mi hanno sempre accusato di aver spaccato il centrosinistra, cosa che avrebbe lasciato solo macerie in termini di unità politica dopo di me”, apre così la nostra conversazione il sindaco Michele Abbaticchio.
Alla luce dell’ultimo ingresso del Pd, della formazione di un gruppo consolidato di Italia in Comune e il dialogo riaperto con Sinistra Italiana e Iniziativa Democratica, qualcosa sta cominciando a muoversi: “Beh, sì e l’ingresso dei Dem (Bonasia e Vaccaro con Brandi) ha fatto da apripista. Visti i cambiamenti, se vogliamo fare una analisi lucida, senza valutazioni personali, si stanno unendo tutte le forze politiche di centrosinistra contrarie ai populismi e all’odio dilagante messo in campo dal Ministro Salvini”.
Quindi avete finalmente smesso di parlare di poltrone e parlate di programmi? “Sulle poltrone, in verità, nessuno dei nuovi ingressi mi ha chiesto nulla. Stiamo ragionando sulle idee. Basiamo il nostro dialogo politico sull’inclusione sociale, sull’ambiente, su una visione migliore della nostra città. Questa è l’occasione giusta per ricostruire la sinistra e preparare la città ai prossimi eventi politici, senza personalismi”.
Facciamo un passo indietro. Alfonso Pisicchio aveva sostenuto la sua candidatura alle scorse amministrative con il gruppo di Vito Labianca (poi confluito con Sud al Centro), ora ha schierato Michele Daucelli, Emanuele Sannicandro e Cosimo Bonasia, con cui sicuramente non vi siete mandati fiori e frasi da Baci Perugina… “Sì, è vero. Ma è anche vero che il dialogo con Pisicchio non si è mai interrotto ed è comunque un assessore regionale alle Politiche del Territorio con cui abbiamo sempre lavorato bene. Con ID non c’è ancora un dialogo, ma ho fatto un appello aperto a tutte le forze di centrosinistra a sostenere il programma votato dai cittadini e ad andare avanti guidando la città in prospettiva futura. Sono certo che, vista la loro cultura politica, non avranno nessun interesse ad essere indifferenti ad un tentativo di ricostruzione”.
Non è chiaro. Quindi entrano in maggioranza anche loro? “Stiamo valutando”.
“Povera” Carmela Rossiello, Forza Italia resterà sola, possibile? Con Sud al Centro i rapporti non mi sembrano certo idilliaci… “Ci sono stati scambi di veduta forti. Ci sono state delibere in consiglio in cui, tutto sommato, il centrosinistra si è ricostruito sui fatti – come, per esempio sulla votazione del “Modello Riace” – in cui proprio Sud al Centro si è astenuto.”.
Quindi, nel caso, bisognerà fare un bel rimpasto di giunta, che ne pensa? Anche perché attualmente gli assessori di Tra la Gente e Città Democratica (quindi Saracino e Calò) non hanno più un gruppo politico di riferimento, Depalma fa capo a Italia in Comune, Nacci e Mangini sono “tecnici”, Legista è sempre stata al suo posto con il suo gruppo, manca sicuramente un riferimento del Pd e, eventualmente, dei prossimi ingressi: “Si porrà il problema, sicuramente, perché la giunta è espressione del gruppo consigliare. Ma le cose non si sono ancora ben cristallizzate, vedremo come fare”.
Per le Europee? Ha sciolto le riserve? Le cariche cominciano ad essere tante e pesanti… “Sulle Europee stiamo valutando tante cose: non per ultima l’eventuale patto con “+ Europa”, ma sarà una decisione di Italia in Comune, non certo solo mia. Per le cariche, è vero, sono tante, ma sono servite ad interpretare il ruolo di sindaco diversamente, non limitandomi a stare dietro la scrivania, ma cercando risposte per la città, darle centralità come si auspicava da tempo. Gli incarichi gratuiti sono tutti in scadenza tra qualche mese. Faremo una valutazione finale sui risultati positivi che hanno portato alla città: per esempio con la delega di vicesindaco metropolitano un bitontino potrà vedere la città nel piano triennale delle opere pubbliche finanziati il Lungolama, il programma periferie sulla 167, la ristrutturazione degli impianti e degli esterni del Torrione Angioino e diverse altre opere. Comprendiamo se valeva la pena restare alla mia scrivania tutto il tempo o interpretare il ruolo di sindaco portando anche Bitonto al centro delle scelte metropolitane”.