Sfidare i limiti e le convenzioni imposte
non è sempre positivo, certe volte si rischia di far la fine di Ulisse che,
privo dei valori morali, colò a picco con la sua nave davanti alle montagne del
Purgatorio. Ma fortunatamente questo non è stato il caso dei giovani alunni
delle classi 2^ dell’Istituto Comprensivo “Sylos”, i quali, hanno recitato
martedì 7 giugno presso l’Aula Magna della scuola, con estrema naturalezza e
spontaneità, i versi dell’XI canto del Paradiso (s. Francesco) e dell’XXVI
canto dell’Inferno (Canto di Ulisse) della Divina Commedia di Dante Alighieri,
lasciando di stucco tutti i presenti che non hanno esitato ad applaudire
colpiti.
“Lo
studio dell’opera dantesca, giunto quest’anno alla 6° edizione, ha il fine di
affascinare le giovani menti con il racconto di «enigmatica semplicità» del
«folle volo» che porta Ulisse ad attraversare le Colonne d’Ercole e a
naufragare, dopo aver intravisto all’orizzonte una misteriosa «montagna bruna».- esordisce la
referente del progetto Concita Napoli– Attraverso di esso, ho voluto indurre gli
allievi a domandarsi perché Ulisse sia stato condannato all’Inferno e quale sia
la sua grandissima colpa, visto che Ulisse «per seguir virtute e canoscenza»,
due nobili facoltà dell’uomo, sembra aver commesso una terribile infrazione, un
grave peccato, quello di oltrepassare il limite voluto dalla legge di Dio. Gli alunni– continua la docente- hanno riflettuto sul concetto di tempo, inteso
come limite per ogni cosa che, se infranto, potrebbe portare al “naufragio” e
al fallimento e sul concetto di
giustizia umana, principio che verte sulla responsabilità personale delle
azioni compiute”.
“Per
raggiungere Dio bisogna affidarsi alla ragione o alla fede– rivela l’insegnante-Pertanto, come eccellente figura di colui
che ha finalizzato la sua esistenza al raggiungimento di Dio attraverso la
fede, non potevamo che prendere inconsiderazione
s. Francesco, osannato da s. Tommaso nel canto XI del Paradiso.
“Con
l’aiuto dei miei colleghi: la prof.ssa Francesca
Grumo e il prof. Paolo Luiso che
si sono occupati della musica e del prof. Angelo
Pasculli che ha curato la coreografia, ho cercato di ricreare il periodo
storico e culturale del Medioevo in cui sono stati presenti i due ordini
monastici: i domenicani, che ponevano il loro fondamento nella cultura e nello
studio teologico e i francescani, che privilegiavano l’ardore di carità e lo
slancio mistico, i quali, cooperano e confluiscono insieme nella parte finale
del canto”, spiega soddisfatta.
“Il
nostro obiettivo è quello di fare della scuola un luogo di promozione culturale
del territorio e, ci serviamo di queste arti espressive, per favorire un
adeguato ritorno allo studio diretto dei classici della Letteratura Italiana”, conclude
la docente.
Una rappresentazione sentita, “con cui i ragazzi si sono ancora una volta
superati. – rivela la dirigente Angela Maria Mangini– Un
ringraziamento particolare va a tutti i docenti,allaprof.ssa Caterina Zaza, giudice del concorso
artistico e alla prof.ssa Anna Masciale
Noviello, docente di lettere del liceo classico Sylos, nonché mecenate del
nostro concorso da 6 anni, che, oltre ad averci trasmesso questa passione, ci
ha offerto questo finanziamento che ci ha permesso di realizzare questo
percorso che–
rivela con una punta di orgoglio- credo
che abbia solo l’Istituto Comprensivo Sylos. Vorrei ricordare- aggiunge in
fine– che questo percorso nasce solo per
spontanea collaborazione, perché noi ci sentiamo comunità e famiglia Sylos, che
penso sia il sinonimo più bello della parola scuola”.
La luce dell’evento sono stati i ragazzi
che, nonostante la loro giovane età, hanno compiuto uno sforzo immane per capire
e memorizzare il messaggio dantesco, trasmettendolo a tutti con estrema
naturalezza.
A conclusine dell’evento, si è tenuta la
premiazione dei vincitori del concorso letterario e artistico di quest’anno,
seguita dalla consegna del service “un defibrillatore per la vita”
all’Istituto, donato dal Rotary club;
uno strumento di vitale importanza per la sicurezza e la salute degli studenti.