Un bitontino tra i protagonisti di un’opera d’arte che conquista Manhattan. Si tratta di Francesco Paolo Cosola, fondatore insieme alla tarantina Veronica Liuzzi del collettivo Limpa – Live Media Performance Art. Il gruppo artistico, nato nel 2020, ha realizzato la videoperformance “Why Don’t You Listen?” (in italiano “Perché non ascolti?”), proiettata fino al 31 gennaio su un maxischermo della Zaz10ts Gallery, al 1441 di Broadway, nel cuore di New York.
Cosola, insieme ai suoi colleghi, porta quindi un pezzo di Puglia nella Grande Mela, grazie a un’opera che vede anche la partecipazione della performer pugliese Oriella Nitti. La videoperformance utilizza la Lingua dei Segni Internazionale (ISL) per affrontare temi cruciali legati all’ambiente e ai cambiamenti climatici, traducendo dati scientifici complessi in un linguaggio visivo accessibile e universale. L’obiettivo, dunque, è proporre una riflessione sull’urgenza delle sfide ambientali e sull’importanza di abbattere le barriere comunicative per costruire un futuro più consapevole. L’opera affronta problematiche globali come inquinamento atmosferico, presenza di microplastiche negli oceani e aumento degli eventi climatici estremi.
Grazie a un’estetica visiva digitale e minimalista, il collettivo ha inteso lanciare un appello a rallentare, osservare con maggiore attenzione ciò che accade nel mondo e riscoprire una connessione più profonda con il pianeta. Un manifesto per una maggiore consapevolezza ambientale, in cui si invita il pubblico a riconoscere il proprio ruolo nei cambiamenti in atto e agire per un futuro più sostenibile.
L’attività di Limpa si concentra sulla trasformazione di dati concreti e tangibili in opere visive che uniscono tecnologia e performance. “Why Don’t You Listen?” nasce dall’esigenza di fermarsi e riflettere, al di là dei ritmi serrati della contemporaneità. L’opera è stata pensata per coinvolgere il pubblico, eliminando qualsiasi tipo di barriera e favorendo una partecipazione attiva attraverso una comunicazione diretta e inclusiva.
La genesi dell’opera risale alla volontà del collettivo di affrontare temi sociali, ambientali e scientifici con strumenti artistici. Sebbene concretizzata nel 2023, l’opera rappresenta una sintesi del percorso creativo di Limpa e del suo impegno verso un’arte che parla a tutti, senza confini geografici o culturali.
Con l’esposizione a Manhattan, gli artisti portano il loro messaggio ben oltre i confini della Puglia, confermando il potenziale dell’arte come veicolo per sensibilizzare su questioni globali.