La danza caraibica, sin dalla sua origine, a suon
cubano, è espressione di gioia.
Il vero spirito della salsa, merengue, bachata è divertirsi, comunicare emozioni e sensazioni, trasferimento del peso della vita
e del corpo de un piede all’altro del compagno, evadere, insomma, dalla routine
quotidiana.
L’associazione Asilis (Associazione sordi e
interpreti LIS) e l’associazione Arcobaleno, in collaborazione con la Rete
Area Disabilità – Bitonto e con la Consulta del Volontariato del
Comune, hanno colto a passo di danza l’occasione per
organizzare, nell’ambito della DiversEstate– Bitonto, organizzano un evento di balli caraibici.
Sono stati quattro gli incontri (18, 26 luglio e ieri,
sabato 2 agosto), che troveranno culmine nella serata conclusiva di venerdì 8
agosto presso la Pineta ASP M.C. di Savoia – Piazza Ferdinando II n. 18,
che hanno avuto un ospite speciale: il “Ballerino
Sordo”, Savino Melacarne, detto
anche Salsavino Cubano.
Noi, però, ci siamo incuriositi e andando a sbirciare,
ci siamo fatti raccontare – grazie al prezioso aiuto delle interpreti Nicoletta Picciariello e Antonia Morea – l’avventura di questo
giovane barese.
«Fino a 7 anni fa non conoscevo il mondo dei
balli caraibici – comincia a raccontare Savino -, tutto è iniziato grazie ad un amico di
Matera che nel 2006 mi ha invitato ad una serata di ballo».
I dubbi spesso, però, sovrastano la curiosità: «Il mio primo dubbio è stato come farò? –
continua nel racconto il ballerino – Mi presi
un anno e poi frequentai una scuola di ballo a Bari, il mio maestro mi diceva
sempre “ce la farai!”: ma dal 2007 al
2009 non ci fu nessun miglioramento nella mia tecnica e soffrii molto … ».
«Dopo
qualche mese una mia amica udente – sorride il Salsavino – mi ha convinto a partecipare ad un
provino e mi allenai per quattro mesi con un ballerino cubano e per due con un
barese e ce l’ho fatta: cominciai a debuttare in gare amatoriali nazionali ed
internazionali. Poi mi sono allenato da solo arrivando tra i primi posti in
gare professionali di salsa, bachata e merenghe».
Ora l’impegno del ballerino non è più solo personale ma
coinvolge, da ben 7 mesi, una comunità di non udenti di Terlizzi e di Bari che
frequentano la sua scuola di ballo.
Ci sono progetti per il futuro? «Certo! – ci risponde
soddisfatto – ho uno spettacolo nel
cassetto con cui girerò l’Italia e già 27 associazioni di sordi mi hanno
invitato. Ringrazio tanto il dott. Annese che ha avuto l’idea di farmi
partecipare a questo progetto dove ci sono state persone con varie disabilità
che si sono tanto affezionati. È stata una bellissima esperienza che spero di
ripetere».
L’associazione Asilis, di cui è presidente il dott.Antonio Annese, è attiva sul territorio bitontino da due anni e si occupa di
bambini, adulti, anziani.
«Ci sono molti interpreti di canzoni e di spettacoli
teatrali in lingua dei segni – ci spiega Annese – era giusto estendere l’attività anche al ballo, e spero presto anche
allo sport».
Questa è la dimostrazione che
per sognare e credere nelle proprie capacità non serve sentire ma ascoltare la
lingua del cuore.