“Ezio Bosso dice ‘La musica si può fare
solo in un modo, Insieme’ e io aggiungerei anche la Danza e il Teatro, insieme
come siamo stati noi tutti l’altra sera”. Queste le splendide parole della
direttrice artistica e coreografa Graziana
Putignani, nonché proprietaria insieme a sua sorella Angelita Putignani, direttrice artistica musicale, del centro di
alta formazione “Opificio delle Arti, Danza e Musica”, a proposito dello
spettacolo “Musicantando le più belle fiabe” e “Ariel Into The Blue”, andato in
scena mercoledì 6 luglio presso lo Showille, con la regia di Marco Grossi.
“Il progetto che noi abbiamo voluto
mettere in piedi- ha rivelato il
regista Marco Grossi-pone dei concetti
che non sono prettamente culturali, ma sono intimi, familiari. Si parla
d’amore, del rapporto padre-figlio e della possibilità di vincere e superare le
barrire che vengono poste tra specie diverse.
Abbiamo deciso di trattare il tema della Disney- ha precisato- perché
noi pensiamo che attraverso il gioco si riesca ad innescare l’elemento dell’amore, del rispetto, e del coraggio”.
“Con questo spettacolo- ha riferito Graziana Putignani– abbiamo cercato di dimostrare che, anche i bambini tra i 4 e i 10
anni e i ragazzi tra i 12 e i 15 anni, che con impegno e passione si sono
avvicinati solo quest’anno e con il nostro supporto a questa disciplina, possono
ottenere tanti risultati e tanta soddisfazione e diventare da grandi veri
professionisti.
Il
filo conduttore della rappresentazione, curata anche da Anna De Gennaro, Alessandro Acquaviva, Alessandro Campanale, Doriana
Maggio, Saverio Maggio e Irene Fiore,“è stato il racconto- ha aggiunto la
direttrice artistica– Abbiamo fatto un exscursus
all’interno di tutte le fiabe della Disney attraverso il canto e la musica, per
poi rappresentare uno dei classici più belli secondo me: la Sirenetta”.
“La musica, le coreografie e la
rappresentazioni, create appositamente per lo spettacolo, ruotano tutte attorno
al processo dell’amore, perché grazie ad esso si possono superare tutti i
varchi e i problemi- ha espresso il
regista– e, sfondare una barriera tra
specie, è già una forma di amore, intelletto ed insegnamento.
“La nostra sfida- ha raccontato ancora la direttrice– sta nel rompere le barriere e andare al di là del classico saggio. Noi
vogliamo insegnare ai nostri ragazzi ad andare oltre e superare ogni
situazione”.
“Quello che a noi importa- hanno confessato infine– è lasciare un messaggio che arrivi anche a uno solo del pubblico,
come dice il maestro Mastroianni e siamo fieri di tutti i nostri piccoli e
grandi artisti che in questo meraviglioso anno ci hanno accompagnato in questa
coraggiosa avventura e ringraziamo i loro genitori per aver creduto nel nostro
progetto”.