L’Istituto
Tecnico Economico “Vitale Giordano” a conclusione di un ricco programma di appuntamenti e conferenze
promosso dall’Associazione “Amici Italia-Polonia” ha ospitato sabato
scorso Aleksander Nawrocki, romanziere e saggista, critico, ma soprattutto uno dei migliori poeti polacchi viventi, autore di 15 volumi di
poesia, di due volumi di racconti, di un romanzo, un traduttore eccezionale. Editore e caporedattore del bimestrale “Poesia Oggi”, organizzatore della
Giornata Mondiale della Poesia UNESCO, il poeta di Bartniki è tra le
personalità culturali più importanti e più famose dell’Europa dell’Est. Vincitore di tantissimi premi, ha ricevuto
onorificenze in Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria. Insomma, un artista a tutto tondo, una persona dall’animo profondo e complesso, caratteristica
che si riflette pienamente nella sua produzione poetica.
Accompagnato
dal prof. Daniele Giancane, docente
universitario oltremodo impegnato nella divulgazione della poesia, anch’egli autore
di numerose opere di poesia, critica letteraria e teatrale, è stato presentato
ai docenti e agli alunni della scuola dal dirigente scolastico Arcangelo
Fornelli, mentre la prof.ssa Francesca Pice ha illustrato la specificità della
poesia di Nawrocki, che si risolve in versi
limpidi, talvolta con metafore ardite, tese a porre domande sul senso
dell’essere, una poesia nuova e sorprendente che sa
porsi in attento ascolto dell’animo umano e non sa rinunciare ad una
sostanziale eticità.
Hanno partecipato al dialogo interculturale tenutosi
presso la scuola anche la poetessa e traduttrice Joanna Kalinowska, la scrittrice Angela
Campanella e il poeta Nicola Accettura.
I giovani studenti si sono lasciati coinvolgere da questo itinerario
di “educazione” alla poesia, scoprendo in Aleksander Nawrocki un
poeta che sa soffermarsi sull’eterno fluire del tempo, sulla natura, sulla
storia con i suoi eventi, sulle responsabilità dell’uomo, ma soprattutto
sull’amore e sulla donna, dalla forte carica seduttrice ed ispiratrice. In
fondo dando ragione al grande critico Edoardo Sanguineti che dice che ” la
scuola è forse l’ultimo luogo in cui la poesia sopravvive e si tramanda”.