«È
arrivato con il sorriso sulle labbra, dicendo dolcemente “sto viaggiando con la mia sposa”».
Questo il primo particolare del ritratto che raccontano
le ragazze dello Iat di Bitonto all’arrivo
di un simpatico sessantacinquenne francese in viaggio nella nostra città.
La storia è singolare e affonda le sue radici nel Medioevo.
Esiste una via chiamata “via Francigena” (proveniente dalla terra dei Franchi), facente parte
del fascio delle vie Romee che conducevano dall’Europa centrale a Roma.
La via si sviluppa su un percorso di 1.600 chilometri parte da Canterbury, e
arriva a Dover per attraversare la Manica. Una volta arrivati a Calais, si
passa per Losanna e si arriva alle Alpi. Poi dalla Valle d’Aosta si scende a
Ivrea, quindi a Vercelli fino a Pavia. Dopo Pavia si attraversano gli Appennini
tra le Provincie di Piacenza e Parma. Si prosegue per Lucca, San Giminiano,
Siena e infine Viterbo per arrivare a Roma.
Nel sud esiste la via
Francesca, prosecuzione verso Gerusalemme.
Il pellegrinaggio a Roma, in visita alla tomba dell’apostolo
Pietro, era nel Medioevo una delle tre “peregrinationes
maiores” insieme alla Terra Santa e a Santiago di Compostela.
Per questo, l’Italia era percorsa continuamente da
pellegrini da ogni parte d’Europa. Molti si fermavano a Roma, altri
proseguivano fino a Santa Maria di Leucaper imbarcarsi verso la Terra Santa.
Anche Jack e
sua moglie sono in cerca della loro “Perduta
Patria Celeste”: ogni giorno percorrono un tratto di 20-25 chilometri percorrendo strade di campagna a piedi e fermandosi
a pernottare nei luoghi in cui fanno tappa.
Il viaggio durerà esattamente un mese e sabato a
Bitonto erano al loro diciannovesimo giorno di
cammino.
Anche Bitonto ha lasciato il segno, ha stupito, ha
incantato.
Avrà forse avuto ragione il lungimirante Goethe quando
scriveva che “L’Europa si
è costruita in pellegrinaggio”.
Forse, l’Europa – al di là delle consultazioni elettorali – non è così lontana…