Da un
lato c’è “Io non
Infie-risChio”, un
progetto con il quale si vuole formare i giovani, meglio se
giovanissimi, verso le problematiche del dissesto idrogeologico e
degli incendi boschivi.
Dall’altro
c’è “ViviBitonto”,
una idea che si infila nella valorizzazione del patrimonio artistico
e culturale della città, e in modo particolare dare un concreto
sostegno a quei giovani imprenditori che stanno investendo nel Centro
storico.
Il
Comune lancia due nuove iniziative nell’ambito del Servizio civile
nazionale che consentiranno a 12 volontari e volontarie – tre
saranno di bassa scolarità – di guadagnare per un anno 433,80 euro,
oltre che di rimpinguare, momentaneamente, il personale di Palazzo
Gentile.
Come
ogni anno, sono ammessi a partecipare alla selezione i cittadini
italiani, degli altri Paesi dell’Unione europea, i non comunitari
regolarmente soggiornanti, di età compresa tra i 18 e i 28 anni.
Gli
interessati hanno tempo fino al 30 giugno per presentare l’istanza di
partecipazione, compilabile tramite moduli precompilati già
disponibili sul sito del Comune (www.comune.bitonto.ba.it),
e presentabile a mano, tramite raccomandata o Posta elettronica
certificata.
E’
possibile presentare domanda per
un unico progetto di servizio civile nazionale da scegliere tra
quelli inseriti nel bando comunale, regionale (la Puglia cerca ben
398 giovani volontari), delle province autonome o nel bando
nazionale.
“Io
non Infie-risChio”. Avrà
la sua sede al comando della polizia municipale, in via Dossetti, e i
volontari avranno il compito di aiutare i vigili urbani nel
sensibilizzare i ragazzi su tematiche delicate quali dissesto
idrogeologico, incendi boschivi, ciclo biologico, oltre che su una
città a misura d’uomo.
Il
tutto anche attraverso la coadiuvazione delCorpo
di polizia municipale in azioni di monitoraggio delle zone a rischio
e in situazioni “critiche” e di emergenza. I destinatari del
progetto sono soprattutto gli studenti delle scuole primarie e medie
inferiori.
“ViviBitonto”.La
sede “materiale” sarà la Biblioteca comunale, ma quella
operativa sarà essenzialmente il Centro storico. È un progetto con
il quale il Comune intende aumentare e coltivare nei giovani e
giovanissimi la conoscenza del proprio territorio e, conseguentemente
l’amore per la propria città. Soprattutto di quei beni chiusi e
abbandonati da tempo. L’ambizione, a riguardo, è enorme: riduzione
del 18 per cento dei beni in cattivo stato di conservazione, e
incremento del 5 per cento della fruizione di quelli artistici e
culturali.
Nonché
ridurre del 20 per cento il numero delle aree degradate, soprattutto
tra via Planelli, via S. Luca, Via Termite, piazza la Maya, Via
Maggiore, piazza Robustina).