La mancata qualificazione al Campionato del mondo da parte degli azzurri è stata un lutto difficile da elaborare per gli italiani. C’è chi ne ha raccontato il fallimento con schiettezza e chi si è inventato una imprevedibile svolta fantacalcistica (il geniale Gianni Spinelli con ‘Andiamo al Cremlino“, per esempio). A narrare una storia diversa, persino coraggiosa in epoca salviniana, ci ha pensato un giovane regista col cuore al posto del cuore: il bitontino Vito Palmieri. Leggere fra le righe della vita le tracce del sogno per cogliere l’essenza di tutto: questa la sua cifra distintiva, da sempre.
Per questo il suo cortometraggio “Il Mondiale in Piazza” non poteva che sbancare la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. «I cittadini organizzano un campionato nella piazza della Cattedrale. Ahmed, un ragazzino nato in Italia da genitori senegalesi, vuol giocare nella squadra dell’Italia. Ma l’organizzatore rifiuta: la compagine azzurra c’è già, con capitano Mario, e – dunque – se ne facesse una sua. E – così – si iscrivono due “Italie”, di cui una con ragazzi di etnie diverse, ma che si sentono appieno italiani. Partecipano al Torneo anche le squadre di Romania, Pakistan, Tunisia e Cina».
Protagonista anche la nostra città in questo piccolo capolavoro interamente girato in Piazza Cattedrale e dintorni che si aggiudica un riconoscimento: “Avendo potuto riscontrare un peso determinante e drammaturgico del contesto nel quale è stata allestita la messa in scena e in osservanza a quanto stabilito in occazione dell’anno europeo del patrimonio culturale 2018 il premio ANNO DEL PATRIMONIO CULTURALE MIGRARTI 2018 va alla CITTA’ DI BITONTO per aver ospitato le riprese de “ IL MONDIALE IN PIAZZA” . Questa la motivazione della giuria: “Avendo potuto riscontrare un peso determinante e drammaturgico del contesto nel quale è stata allestita la messa in scena e in osservanza a quanto stabilito in occazione dell’anno europeo del patrimonio culturale 2018”.
Un film che pone domande importanti sul senso di una comunità più viva e multiculturale che mai, già trasformata e integrata, grazie alle seconde generazioni di italiani, che cercano solo conferma della propria legittimità. Il Film breve del 40enne regista bitontino – prodotto da Articolture di Bologna – è stato selezionato nella sezione “MigrArti” (La Cultura che unisce), realizzata in collaborazione con il Mibact, ed ha vinto il Premio come “Miglior Film” in concorso per “aver saputo giocare con stereotipi, passioni e cliché tipicamente italiani ed essere riusciti a confezionare un film divertente e profondo, in grado si sintetizzare un microcosmo di speranze e competizione nello spazio di una partita di pallone. Viene premiata inoltre, la magistrale capacità di aver gestito una nutrita compagine di attori che ha saputo muoversi come in una perfetta coreografia”.
A suo tempo il corto di Vito Palmieri (scritto insieme a Michele Santeramo), girato a Giugno scorso a Bitonto, era stato sostenuto dall’Apulia Film Fund della Regione Puglia e Apulia Film Commission con contributo di 25mila euro.