“Non abbiamo mai perso un minuto su via Solferino e abbiamo sempre lavorato ogni giorno e ogni secondo su questo problema”. La voce, convinta, è di Giuseppe Santoruvo, assessore ai Lavori pubblici, che, nel rivendicare impegno massimo da parte dell’amministrazione comunale dopo il crollo di una parte del ponte che costeggia via Solferino, che ha ceduto il 20 novembre dello scorso anno a causa delle fortissime piogge accumulate quella domenica e nei decenni precedenti, annuncia novità importanti.
Dal Comune, infatti, hanno affidato a un ingegnere strutturista la realizzazione del progetto di messa in sicurezza di tutto il muro di via Solferino, al fine di consentire la ripresa della viabilità su tutta la strada ed in condizioni di sicurezza. L’opera, una volta progettata, sarà realizzata grazie al finanziamento di circa 180mila euro ottenuto dalla Regione a seguito del crollo e a cui da Palazzo Gentile hanno chiesto aiuto attivando lo stato di emergenza e da un cofinanziamento comunale di 160mila euro per cui saranno utilizzati gli introiti comunali. Per un totale di 340mila euro. Va precisato, però, che si tratta di una messa in sicurezza assolutamente momentanea, perché per quella definitiva sono necessari svariati milioni di euro presenti nelle casse comunali. E magari da racimolare da finanziamenti di varia natura e uno di questi può essere accensione di un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Ma quello che più conta è che, seppur provvisoria, dopo il posizionamento, costato 35mila euro, dei gabbioni in pietrame a protezione del fronte di frana, ora si è pronti a intervenire per rinforzare l’intero muro di contenimento del ponte ottocentesco di Santa Teresa. Da inizio marzo via Solferino è percorribile, solo dai mezzi con peso inferiore alle 3,5 tonnellate, in un senso di marcia e nella porzione di carreggiata più vicina alle mura del centro storico e quindi a salire da via Galilei e su piazza Caduti del terrorismo.