Il 25 novembre sarà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una data che non può passare inosservata e che ognuno può onorare intervenendo in maniera concreta contro questa piaga. La redazione di Primo Piano lo farà con l’iniziativa Maratona per Michela Murgia, una delle persone che più in Italia si sono esposte su questioni come i diritti e la rappresentazione femminile, la violenza di genere, la pervasività del pensiero patriarcale, il sessismo del linguaggio e i rischi dell’affermazione di ideologie e movimenti di matrice neofascista nella politica e nella società.
In vista di questa storica data che, dal 1999 rappresenta a livello mondiale la “giornata per l’eliminazione contro la violenza sulle donne”, accogliendo l’idea del vice direttore Pier Girolamo Larovere, una serie di scrittori, attori, attivisti, artisti, docenti e studenti delle scuole eseguiranno in diretta fb sulla pagina di Primo Piano letture di brani tratte dal libro Morgana (Mondadori, 2019), scritto a quattro mani con Chiara Tagliaferri, che raccontano una decina di storie singole di donne distintesi nella storia, più precisamente «storie di ragazze che tua madre non approverebbe», parafrasando Murgia stessa.
Scriveva Michela Murgia nell’Introduzione al volume: “In questo libro ci sono donne che la sindrome di Ginger Rogers non l’hanno mai avuta e ai loro traguardi ci sono arrivate lo stesso. Sono mistiche guerrafondaie, fantasmi che si aggirano nella brughiera, bambine ciniche, pornostar col cervello, atlete scorrette, regine del circo della vita, stiliste straccione, estremiste della ferita come arte, architette senza compromessi e icone trasgressive contro tutti i canoni. Difficile invocare sorellanze ideali: queste donne sono tutte “figlie uniche” e forse è meglio così. Buoni sentimenti nelle loro vite ne troverete pochissimi: avevano i propri, come tutti, e che fossero buoni o cattivi non è sembrato mai loro un problema. Molte hanno lottato duramente per conseguire i propri risultati, ma nessuna lo ha fatto in modo accettabilmente eroico. Sono state attaccate, disprezzate, condannate, additate, e se i tempi fossero stati diversi sarebbero state tutte bruciate. Alcune hanno avuto famiglie terribili che hanno fatto di loro delle sopravvissute, altre sono cresciute in famiglie felici e hanno dovuto fare i conti con lo stesso, ché quando sei fuori dagli schemi pure la felicità è qualcosa a cui dovrai sopravvivere. Hanno avuto figli, oppure hanno scelto di non farli, ma la maternità vissuta o non scelta non è mai stata la loro gabbia. Tutte hanno pagato a carissimo prezzo ogni passo, ma anche nei percorsi di vita più egoistici e solitari hanno saputo tracciare, consapevoli o meno, il pezzo di strada in più che anche noi oggi percorriamo”.
Usando gli hashtag #tuttimaschi, #queeringthefamily, #25novembre, ben dieci maratonet* si alterneranno dal 23 al 26 novembre in pubbliche letture sui propri profili facebook, facendosi interpreti delle vicende di donne che “hanno lottato duramente per conseguire i propri risultati, ma nessuna lo ha fatto in modo accettabile e eroico […] tutte hanno pagato a carissimo prezzo ogni passo, ma anche nei percorsi di vita più egoistici e solitari hanno saputo tracciare, consapevoli o meno, il pezzo di strada in più che anche oggi noi percorriamo” (Murgia, Tagliaferri, Introduzione pp. 8-9).