Consorzio per lo Sviluppo dell’area Conca Barese e Università di Bari insieme per creare un cluster in grado di partecipare al Programma europeo Horizon 2020, che punta a potenziare la capacità della ricerca di intercettare le sfide sociali dei territori e di trasformarle in opportunità per interventi utili a migliorare la vita dei cittadini e la competitività delle imprese.
La firma dell’Accordo tra i due soggetti, messo a punto dalla Direzione Generale dell’Università degli Studi “Aldo Moro”, è avvenuta questa mattina a Bari nella Sala Senato di Palazzo Ateneo: il Rettore dell’Università barese, Antonio Uricchio, e il Sindaco di Bitonto e Presidente della «Conca Barese», Michele Abbaticchio, hanno così sancito l’avvio di una partnership strategica, che intende porre le basi per una collaborazione in grado, in perfetta sintonia con lo spirito di Horizon 2020, di mettere in più stretta relazione chi produce conoscenza e chi la utilizza sul territorio.
Il primo ambito operativo dell’Accordo, che coinvolge in questa prima fase il Dipartimento di Scienze del suolo, della pianta e degli alimenti (diretto dal prof. Teodoro Miano) e il Dipartimento di Scienze agroambientali e territoriali (diretto dal prof. Giacomo Scarascia Mugnozza), sarà lo sviluppo delle aree rurali dei comuni del Consorzio (insieme a Bitonto, che ne è capofila, vi partecipano Giovinazzo, Molfetta, Palo del Colle, Ruvo e Terlizzi), da promuovere con interventi in ambito turistico ed agroindustriale.
Lo sviluppo delle aree rurali, infatti, rappresenta un obiettivo strategico comune ad altre progettualità attive nell’area a nord del capoluogo, tra le quali figura il Patto Città-Campagna, candidato dal Comune di Bitonto insieme a Bari e Terlizzi a finanziamento regionale nella prospettiva di rilanciare la residenzialità nelle campagne, avvicinandone l’infrastrutturazione a quella dei centri urbani.
“La partnership con il Consorzio «Conca Barese» – ha commentato il Rettore Antonio Uricchio – rappresenta un esempio concreto di università in grado di mettersi al servizio del territorio, creando reti strategiche per il trasferimento delle conoscenze della ricerca ai diretti utilizzatori. L’intesa potrà essere estesa a molti altri dipartimenti, offrendo grandi spazi di collaborazione sulle molteplici materie di stretta attualità in ambito comunitario”.
Per Michele Abbaticchio la «Conca Barese», contando sulla compresenza all’interno della propria compagine di soggetti pubblici e privati, è “il partner ideale per la creazione di cluster che ambiscano a catalizzare risorse in vari programmi europei”.
“Da oggi l’Università – ha spiegato Abbaticchio – ha un interlocutore in grado di fare da cabina di regia per progettualità destinate ad un territorio target che conta circa 300mila abitanti in un ambito territoriale non vasto e quindi con forti caratteristiche di prossimità. A ciò si aggiunga che la partnership con i Comuni in tema di finanziamenti europei potrebbe garantire all’Università una migliore capacità di spesa dei fondi ottenuti, grazie ad una maggiore flessibilità nella disponibilità delle risorse comunitarie nei bilanci comunali”.