Per i fedelissimi del mercato
settimanale, la giornata di ieri sarà stata sicuramente strana.
Su via Enrico Berlinguer, piazza Unità d’Italia e via Ugo La
Malfa, infatti, ieri mattina le bancarelle presenti erano pochissime.
La gran parte dei commercianti del martedì era a Roma a manifestare contro la direttiva Bolkestein.
La protesta,
organizzata dinanzi a Palazzo Madama, riguarda uno dei punti dell’atto, ossia l’obbligo
di messa al bando delle concessioni in scadenza di spazi pubblici e beni
demaniali.
La direttiva, approvata già nel 2006 dalla Commissione
Europea e recepita dal governo Berlusconi nel 2010, è da anni osteggiata dagli
ambulanti e non solo. Ma negli ultimi tempi, il rischio è diventato concreto.
Dopo la recente sentenza della Corte di Giustizia, che
ha sanzionato la pratica del rinnovo automatico delle concessioni, il governo
ha deciso infatti di intervenire con un disegno di legge delega approvato
dal consiglio dei ministri alla fine di gennaio.
Il termine di scadenza fissato al 31 maggio 2017, grazie al
decreto Mille Proroghe, è stato posticipato di un anno, ma questo non ha
rasserenato gli ambulanti che non hanno sepolto le asce da guerra.
La richiesta è che il governo intervenga direttamente per
escludere completamente la categoria dall’obbligo di messa al bando delle
concessioni pubbliche che sta alla base della direttiva. Non un rinvio, ma
un’esclusione totale della categoria dal perimetro di applicazione della
Bolkestein.
“Ci stanno togliendo il posto che abbiamo
comprato, non solo a Bitonto, ma anche nei comuni limitrofi” ci spiega uno
dei pochi commercianti presenti in via Ugo La Malfa. “Il nostro capo è a Roma, ma noi siamo qui perché c’è la fame”.
“Lo Stato ci colpisce
per agevolare i negozi e i centri commerciali. Sta uccidendo oltre 200 mila
aziende in tutta Italia e i loro dipendenti”.