Da un nostro lettore arriva la segnalazione di “una situazione anomala”, che vorrebbe porre all’attenzione di tutti.
“Sabato sera ho assistito ad una vicenda piuttosto singolare.
Mentre girovagavo con la mia automobile alla ricerca di un fantomatico posto, ho imboccato via Raffaele Pasculli, sperando di trovare lì parcheggio. Arrivato in prossimità di un’attività commerciale sita nella suddetta via, sono rimasto momentaneamente bloccato a causa di un gruppo di clienti che sostava esternamente al locale. Dopo aver atteso un paio di minuti, a seguito di diversi colpi di clacson, il gruppetto si è fatto da parte permettendo il passaggio alla mia e alle diverse macchine che erano rimaste ferme dietro di me.
Più di ogni altra cosa, ciò che mi ha lasciato interdetto è stata la vista di un cameriere che, con la pizza tra le mani, attendeva il passaggio delle auto senza preoccuparsi che il cibo che trasportava stesse a contatto con smog e materie inquinanti sprigionati dalle automobili.
La seconda mia riflessione invece verte sul luogo verso cui il cameriere stesse trasportando la pizza.
In piazza Sant’Egidio, proprio di fronte al suddetto locale, è stato allestito uno spazio per consumare il cibo, recintato, composto da sedute e tavolini coperti da due ombrelloni. Fin qui tutto bene, se non fosse che è stata intaccata la storicità della piazza con l’aggiunta di un pavimento coprente sulle pietre della stessa. Sono state inoltre coperte le radici dei due platani secolari che avrebbero dovuto essere recuperati ed è venuto meno un posto adibito al parcheggio delle auto.
È possibile modificare la pavimentazione della piazza e rinunciare a cuor leggero a due piante secolari per il proprio tornaconto? È corretto permettere il passaggio di cibi e bevande attraverso una strada trafficata?”