“L’ufficio
del giudice di pace a Bitonto? È scomparso per sempre, e non sarà
più ripristinato. Per colpa della cecità del sindaco Michele
Abbaticchio”.
L’accusa
arriva direttamente dal consigliere del Partito democratico Franco
Natilla, che attacca duramente il primo cittadino sulla mancata
riattivazione dell’ufficio del giudice in pace in città,
diversamente da ciò che è accaduto a Molfetta e Corato.
“Quando
il Governo Monti, nel 2012, ha cancellato gran parte delle sedi dei
giudici di pace – principia la nota del piddino – anche
l’ufficio di Bitonto cadde sotto la scure del risparmio. Da allora
però il dialogo delle Istituzioni locali col ministro di Grazia e
Giustizia ha consentito di poter riparlare di apertura, a condizione
che i Comuni interessati si facessero carico delle spese. Questo ha
portato al recente decreto ministeriale del 27 maggio 2016, in corso
di registrazione, che ha ricostituito alcuni degli uffici del Giudice
di Pace soppressi”.
“Ed
ecco la notizia negativa – prosegue
–: Bitonto non è tra le sedi ripristinate. Quello che a
coratini e molfettesi sarà nuovamente concesso, resta
inesorabilmente negato ai bitontini. E questo smacco porta una firma
inconfondibile: è ancora e sempre addebitabile alla cecità e
all’inerzia del nostro sindaco. Quello che la Severino(Guardasigilli ai tempi
dell’esecutivo montiano, ndr) ha sospeso, Michele
Abbaticchio ha cancellato per sempre. Sono scaduti anche i tempi
supplementari, l’ufficio del Giudice di pace è perso per sempre. I
nostri concittadini se ne ricordino, quando leggeranno le parcelle
dei loro avvocati, saranno più care perché qualcuno non ha voluto
impegnarsi a vantaggio della sua comunità”.
Spulciando
dal sito del Comune di Molfetta, scopriamo che i Comuni interessati
avevano tempo fino al 30 luglio 2015 per chiedere il ripristino del
Giudice di pace.
Come?
Promettendo un preciso impegno di spesa e risorse umane che, seppur
alle dipendenze del ministero, riceveranno lo stipendio sempre
dall’ente locale.
Ebbene,
la città balneare dell’ex sindaco Paola Natalicchio, con la delibera
di giunta del 17 luglio 2015, ha impegnato 35 mila euro annui e
quattro unità del proprio personale.
Bitonto,
invece, ha preferito altre strade. Secondo i bene informati, da
Palazzo Gentile avrebbero dovuto sborsare una cifra molto più esosa
e impegnare ben cinque dipendenti. Troppo per un Comune da anni sotto
organico e che non può assumere.
“Più
che di cecità – replica
il sindaco Michele Abbaticchio – Natilla
dovrebbe preoccuparsi di tutti gli oneri che sono stati richiesti al
Comune di Bitonto per ripristinare l’ufficio del giudice di pace, in
termini di risorse umane e di soldi. Il vero danno che è stato
inferto alla comunità è la chiusura del tribunale in generale”.