Era stato anche a Bitonto, circa due mesi fa, Emanuele Magistris, che nei giorni scorsi è stato arrestato in un bar di Carapelle, nel Foggiano, dalla Guardia di Finanza e ora è in carcere, con l’accusa di estorsione e truffa ai danni di decine di proprietari d’auto. Le denunce sono state “collezionate” da ogni parte della Puglia.
La notizia è stata resa nota dal noto programma “Le Iene” (guarda qui): è proprio un corrispondente della trasmissione, Alessandro De Giuseppe che, in collaborazione del nucleo mobile della GdF, ad aver raccontato l’arresto in flagranza, grazie ad una trappola ordita da un ragazzo che Magistris avrebbe tentato di truffare.
Il modus operandi è lo stesso messo in campo a Bitonto.
Le vittime che avevano semplicemente in vendita le proprie autovetture su siti internet, venivano contattate da Magistris per una “normale” trattiva di vendita tra privati.
A quel punto Magistris arrivava nella città dove avrebbe avuto luogo la vendita: si presentava come una persona gentile, a modo, dicendo di lavorare per lo Stato (nell’Esercito, tra le fila dei carabinieri o nel settore sanitario), senza destare nessun tipo di sospetto.
Una volta effettuato il passaggio di proprietà lasciava agli ormai vecchi titolari un assegno e andava via con l’auto e facendo perdere le proprie tracce. Vetture spesso di grossa cilindrata vendute per cifre tra i sette e i 20 mila euro.
Ma dopo la vendita, le vittime, in banca, scoprivano che l’assegno era in realtà falso, perdendo così auto e senza soldi. In alcuni casi le auto sono state vendute a società fantasma.
“Mi sono trovato in mezzo a questa cosa, io ho i figli”, “per me è un lavoro”, dice Magistris ai microfoni de “Le Iene”: l’uomo infatti, farebbe parte di una banda organizzata che agisce nel Foggiano, in corso di identificazione. La banda avrebbe un giro d’affari di decine di migliaia di euro.