Quella data, quel tristissimo giorno lo ricordiamo tutti.
Era l’ultimo giorno di gennaio del 1987. Il capitano della sezione aerea di Bari, il bitontino Paolo Mancini, 29 anni, e il brigadiere 35enne Francesco Picena trovano la morte nelle acque antistanti Polignano a mare a seguito di un incidente di volo e nel corso di una missione di ricognizione costiera per servizi di anticontrabbando. Secondo quanto hanno accertato le indagini, a causare l’incidente sarebbe stata un’anomalia tecnica che ha compromesso la stabilità di volo dell’elicottero su cui viaggiavano i due finanzieri. A distanza di 34 anni dall’accaduto, il fratello di Paolo, Mimmo, regista e attore di fama e livello nazionale, lo ha ricordato con un post e video diffuso sui Social pieni d’amore.
“Ricordare la morte e l’impermanenza ci aiuta a neutralizzare la rabbia, non certo per angosciarci.
Tu morirai. Io morirò. Tutti noi moriremo. Pertanto, quando quella persona che semplicemente non possiamo sopportare fa qualcosa che davvero ci irrita, fermati e pensa: “Quando sono sul letto di morte, me ne importerà?”. La risposta, a meno che non sappiamo che la persona sia davvero decisa a conquistare e distruggere il mondo, probabilmente sarà un risonante “no”.
Tutti noi sappiamo che moriremo, ma ovviamente non è qualcosa che sappiamo veramente. La morte è un concetto astratto, remoto, che accade ad altre persone – i vecchi, gli ammalati, quelli coinvolti in incidenti strani. Ma questa non è la realtà. Persone giovani muoiono prima di persone vecchie, persone in salute muoiono prima di persone ammalate, ogni singolo giorno.
Quando ci concentriamo su questo argomento che ci spaventa e del quale non bisogna mai parlare perché porta sfiga, perché fa paura, eppure molte delle cose che ci farebbero normalmente esplodere, letteralmente, diventano nulla. Allora meditare su questo scopri che fa bene.
Non è che non ci saranno più cose che non ci irriteranno più, ma ci renderemo conto che non ha alcun senso sprecare il nostro tempo, respiro o energia preziosa su di loro. È un inno alla vita e non al contrario. Solo gli stupidi pensano che della morte non bisogna mai parlarne in vita”.
Anche il sindaco Michele Abbaticchio ha ricordato il nostro sfortunato cittadino con un post su Facebook. “34 anni senza Paolo Mancini, la cui vita non è più presente per assolvere il proprio dovere: vorrei ricordarlo in questa, purtroppo, grigia domenica. Paolo era un bitontino della sezione aeronavale della Guardia di Finanza di Pescara, dove la sezione aerea è intitolata a lui. Anche a Bari- Palese l’auditorium della scuola sottufficiali gli fu dedicata”.