Vanno fatti emergere dall’invisibilità i migranti che arrivano in Puglia e possono contribuire in modo strutturale e determinante – aggiunge Coldiretti Puglia – all’economia, quando il 10’% sul totale nazionale dei lavoratori agricoli non comunitari viene occupato in Puglia, dove viene prodotto nei campi e nelle stalle da mani straniere quasi 1/3 del Made in Italy a tavola.
La disponibilità di alloggi regolari per ospitare i lavoratori stranieri toglierebbe importanti spazi di manovra – rileva Coldiretti – alle organizzazioni criminali che sfruttano il caporalato, a danno dei diritti dei migranti e delle aziende oneste. L’idea è di recuperare le strutture che tra l’altro potrebbero abbellire tante aree rurali e creare opportunità di ospitalità migliori di quelle di oggi e si toglierebbero così importanti spazi di manovra alle organizzazioni criminali che sfruttano il caporalato, a danno dei diritti dei migranti e delle aziende oneste. La proposta di un piano straordinario di recupero dei fabbricati rurali con incentivi pubblici da destinare esclusivamente all’accoglienza dei lavoratori straniera ha incassato in diretta l’apertura del ministro Calderone.
Coldiretti in Puglia ha avviato percorsi di trasparenza e condizioni di vita e lavoro dignitose per i migranti che giungono in Puglia, dai servizi alla persona all’assistenza fiscale, dal trasporto garantito per raggiungere i luoghi di lavoro alla consulenza per le buste paga, fino alle vaccinazioni e all’assistenza a beneficio dei migranti.
La Coldiretti ricorda che in Puglia ci sono oltre 37mila lavoratori stranieri che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, solo nella provincia di Foggia si contano oltre 973mila giornate di lavoro fornite da lavoratori stagionali stranieri, il 27,61% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore.
La manodopera extracomunitaria in agricoltura, nonostante il calo progressivo negli ultimi 5 anni, resta determinante in Puglia nelle coltivazioni arboree 53,8% (frutta e viticoltura) e colture orticole 17,7% (fragole, meloni, insalate, pomodori, radicchio), con i braccianti extracomunitari che hanno per quasi l’88% una occupazione stagionale e rappresentano circa il 10% dei lavoratori dipendenti regolarmente impegnati in agricoltura. Il contributo dei lavoratori immigrati all’agricoltura pugliese è importante nella raccolta dei pomodori, degli asparagi e dei carciofi e nelle stalle sono divenuti insostituibili.