“Il Wto sostiene che, nel 2020 sarà il turismo la prima fonte di sviluppo. Spetta a noi agricoltori capirlo, dato che finora abbiamo sempre snobbato questo settore”.
A riferirlo è Fausto Faggioli, l’imprenditore ravennate che ha accompagnato i cinquanta operatori turistici ed enogastronomici che hanno partecipato alla study visit organizzata dal Gal Fior d’Olivi. Dopo aver visitato alcune realtà economiche della provincia di Forlì-Cesena, il gruppo di lavoro si è diretto alla volta di Borgo Basino, una fattoria didattica appartenente alle Fattorie Faggioli e sita in località Cusercoli, frazione di Civitella di Romagna, nell’appennino forlivese, vicino alla valle del fiume Bidente. Qui il gruppo di lavoro ha presentato i propri prodotti ed il proprio territorio davanti alle tv locali e a ragazzi provenienti dalla Provincia di Forlì-Cesena.
“Spesso gli albergatori non si interessano alla promozione dei prodotti locali. Pensano solo a vendere la singola stanza – accusa Faggioli – Ma la strada da seguire, per lo sviluppo del turismo non è questa. Quel che dobbiamo vendere non è una stanza, un prodotto, ma un territorio. Oggi le merce da scambiare è il tempo da trascorrere in un luogo. Ma, per fare tutto questo, sono necessarie una collaborazione tra i diversi settori e la conoscenza del mercato”.
Fattore fondamentale per la promozione del turismo è, per Faggioli, la comunicazione, settore in cui il mondo rurale ha un grande ritardo: “La provincia di Bari è un territorio solitamente saltato dai turisti. Le persone arrivano in Puglia, ma vanno in Salento. Dovete far loro capire che esistete anche voi, senza pensare di essere l’ombellico del mondo. Il turista non è obbligato a venire da voi, perché come la vostra ci sono tantissime altre belle zone. Siete voi che dovete andare da lui, non il contrario. Una buona comunicazione è doverosa perché oggi non è più il forte a mangiare il piccolo, ma il veloce ad avere la meglio sul lento”.
“Inoltre – aggiunge l’imprenditore – dovete conoscere, rispettare e innamorarvi del territorio, riscoprendo le tradizioni in tutti i campi. Anche il dialetto deve essere valorizzato. Le tre grandi opportunità per il territorio sono cultura, esperienza e capacità di tessere relazioni”.
Il viaggio organizzato dal Gal Fior D’Olivi si conclude con la visita allo stabilimento balneare Bagni Bologna, a Punta Marina Terme, nel ravennate. Un esempio di integrazione tra diversi settori. Qui infatti si svolge, durante la stagione estiva, la versione più salutare, per l’organismo e per l’economia locale, dell’happy hour: l’happy bio. Cassoni di frutta, ogni giorno nel pomeriggio, arrivano in spiaggia, pronti per essere serviti ai bagnanti.
“Un progetto, portato avanti da anni e oggi diventato un’istituzione, che è utile per promuovere i prodotti locali. Siamo partiti in pochi, ma oggi siamo cresciuti molto” racconta Valeria Rustignoli, proprietaria della struttura balneare.
“Non ha importanza se chi ne usufruisce sia o meno un nostro cliente – aggiunge – perché quello che vogliamo non è far venire la gente nel nostro lido, ma nella nostra zona e, in questa ottica, lavorare in collaborazione porta sempre buoni risultati, crea servizi migliori”.
“L’idea alla base non è la vendita del solo ombrellone, ma del territorio” chiude Faggioli che rivolge un invito ai partecipanti: “Sono dieci anni che collaboriamo, nonostante non abbiamo sottoscritto alcun contratto. Dunque, non lasciatevi spaventare dai problemi burocratici, che sono presenti ovunque, sia da noi che da voi”.