Sono le 17 di giovedì scorso. Siamo in Piazza
Cattedrale, cuore del centro storico.
Da
qualche minuto son lì mentre fervono i preparativi per l’allestimento della
mostra per il concorso fotografico targato dabitonto.com, “Scatta il Giro”, presso il Centro di Aggregazione Giovanile –
Liberi Tutti.
Cammino a
passo svelto per far sì che tutto sia pronto per le 17,30.
Ad un
tratto, in quella grande piazza, c’è qualcosa (o meglio, qualcuno) che
attira la mia attenzione.
È un ragazzo.
Folta chioma, barba alla Tom Hanks in “Castaway”, grosso zaino da viaggio sulle
spalle. È fermo, mentre osserva attentamente le immagini di “Rivisitazioni”, la
mostra che da qualche giorno è possibile visitare passeggiando per il centro
storico.
Mi
avvicino a lui, quasi certo di essere dinanzi ad un turista, incuriosito e
colpito da quello sguardo a metà tra lo stupito per le meraviglie bitontine e
lo spaesato. Lo saluto. Ci presentiamo.
Si chiama Marco, ha 28 anni ed è originario di Sacile,
provincia di Pordenone, Friuli Venezia Giulia, al confine col Veneto.
Sorge
spontanea la domanda.
“Che ci fa a Bitonto?”. Ed è qui che dinanzi ai miei occhi
si apre uno scrigno inatteso, impensabile, con una storia che lascia davvero a bocca
aperta.
“Sto viaggiando a piedi per conoscere l’Italia e gli
italiani in un’epoca di transazione come questa dovuta alla crisi economica e
non solo”.
Un
ragazzo di ventotto anni in viaggio solitario a piedi per l’Italia!
Ed ecco,
dunque, che Marco inizia a raccontare tutta la storia di questa sua bizzarra ed
affascinante avventura.
«Sono senza lavoro ed ho pochi spiccioli con me. Sono
partito a piedi per scoprire l’Italia a Settembre da Aosta, per arrivare ad
Ottobre ad Aulla, Lunigiana, nord della Toscana. Lì ho deciso di interrompere momentaneamente
il mio viaggio con l’incombere dell’inverno e del freddo, e mi sono trasferito
in Umbria, dove per tutti i mesi invernali ho lavorato come agricoltore
volontario nei campi. Lo scorso 5 maggio, col ritorno di un clima migliore,
sono tornato ad Aulla ed ho ripreso il mio cammino verso Sud ed eccomi oggi a
Bitonto. Sono arrivato qui percorrendo l’antica via Traiana, provenendo da Ruvo
di Puglia. Qui ho trascorso la notte in tenda, tra le campagne di Ruvo e Corato
ed ho ripreso il cammino. Ogni giorno in media compio dai 25 ai 30 chilometri
massimo. Il mio viaggio quotidiano oggi (ieri l’altro, ndr) terminerà a Modugno, dove
ad aspettarmi c’è un mio vecchio amico d’infanzia, ritrovato casualmente sul
web, che mi ospiterà per questa notte».
I suoi
occhi e la sua espressione raccontano meglio di qualsiasi parola la bellezza di
questo suo viaggio incredibile. Un viaggio attraverso montagne, colline,
distese di campi, panorami mozzafiato.
«Sono un amante della montagna ed i paesaggi che mi
hanno colpito di più sono stati la Valle d’Aosta e la Toscana. Mi sono fermato
molto più del previsto a visitare il Lazio. Una volta giunto in Puglia, mi
hanno accolto distese e distese di grano ma ho ritrovato un paesaggio più
interessante e bello una volta giunto in questa terra, con così tanti ulivi
eleganti».
Il
viaggio di Marco alla scoperta dell’Italia, però, ha una meta ben precisa:
Istanbul.
«L’idea iniziale era quella di spingermi fino in Sicilia
e risalire ma in realtà ho maturato in questi mesi il desiderio di non arrivare
lì perché la mia tappa finale sarà Istanbul, in Turchia, dove voglio andare a
vivere».
Un
viaggio a piedi, certo, ma non mancano dei piccoli trasferimenti con dei mezzi
pubblici.
«Domani (ieri, ndr) riprenderò il mio cammino a piedi
verso Bari, dove sabato mi raggiungerà la mia ragazza. Da qui andrò verso
Brindisi, poi in treno verso Lecce per visitare il Salento. Ritornerò a
Brindisi per prendere il traghetto ed arrivare in Grecia. Da qui, a piedi verso
Istanbul».
Resterei
ore ed ore a chiacchierare con Marco per conoscere il suo mondo, la sua vita
ricca di sorprese e meraviglie. Il tempo stringe, la mostra incombe. Saluto
Marco, invitandolo a visitare la mostra di “Scatta il Giro”. Lui va via, ad
organizzare il trasferimento verso Modugno. Ma d’improvviso, durante le
operazioni di voto al Centro di Aggregazione Giovanile, eccolo riapparire.
Marco ha
accettato e accolto di buon grado il mio invito. Ha deciso di trascorrere
qualche altra ora nella nostra città. Marco si ferma, osserva le foto e vota la
sua preferita. Diventa l’attrazione della serata, la gente presente si ferma
attorno a lui, per conoscere la sua storia, la sua vicenda da novello Emile
Hirsch in “Into the wild”, film del
2007 diretto da Sean Penn, e tratto dal romanzo di Jon Krakauer, “Nelle terre estreme”, in cui viene
raccontata la storia vera di Christopher McCandless, un ragazzo americano che per
due anni viaggia negli Stati Uniti per raggiungere l’Alaska.
Alle
20,30 si chiude. Tutti salutano Marco. Ognuno prende la sua strada, non prima
però di aver scambiato un contatto mail. Ci scriveremo, gli racconterò probabilmente
di questo articolo e dell’esito finale del concorso. E vedremo se a vincere
sarà stata la sua foto preferita.
Lo
contatterò per mantenere vivo un rapporto nato così, un po’ per caso, ma soprattutto
per restare aggiornato sull’esito del suo viaggio. Per continuare a vivere il
fascino, la bellezza e l’intrigo di un’avventura coraggiosa ed inebriante che
vorrei persino vivere anche io in prima persona. Per condividere un’esperienza
che mi ha immerso in un mondo magico, lontano dalla frenesia di ogni giorno. E
forse, quel contatto, sarà anche il modo di camminare a fianco di Marco, alla
scoperta dell’Italia e degli italiani…