Un brutto male si combatte solo con l’amore. Che si può inverare in un medico, umano e sensibile, che ti prende a cuore. Nella cura di chi ti è accanto e ti avvolge in una nuvola d’affetto. Ma pure nella carezza certosina di chi con la sua arte prova a ridonare forma e luce a quel che la “bestia” ha rubato, torva e crudele.
Prendiamo il caso del tumore al seno, oggi, sì, meglio arginato rispetto al passato, ma sempre famelico aggressivo. Ti svuota di tutto, anche della femminilità. Ma ci sono pure angeli che, abili e pazienti, lavorano per ripristinarla.
È il caso di Chiara Barberio, dermopigmentista paramedicale, ovvero eccelsa scultrice di seni belli, perché simbolo della grandezza della donna: “Faccio parte del gruppo Areola Flower – racconta -, conosciuto in trentatré paesi al mondo, mi occupo da otto anni di trucco permanente e paramedicale, in particolare della ricostruzione dell’areola mammaria”.
“Spesso, a causa dell’estensione del cancro – entra nel dettaglio – le pazienti che affrontano interventi chirurgici demolitivi perdono il complesso areola-capezzolo, in parte o completamente. La ricostruzione chirurgica del capezzolo, purtroppo, non è possibile in tutti i casi e, spesso, presenta rischi di complicazioni lievi o gravi o addirittura di riassorbimento del capezzolo ricreato nei 12 mesi successivi“.
“Anche in caso di successo della ricostruzione chirurgica del complesso areola-capezzolo – prosegue- si presenta il problema della mancanza di colorazione della zona ricostruita. La Dermopigmentazione è una procedura di tatuaggio semipermanente che ci consente di ricostruire la forma e il colore del complesso Areola-Capezzolo con una tecnica “effetto 3D“”.
“Mi alleno anche di sera, perché voglio portare questa metodologia innovativa anche in Italia, ci tengo tanto. È davvero bello restiture il sorriso della femminilita alle donne che per colpa del cancro sono state costrette a perderlo“, conclude la dermopigmentista.