Da Sinistra Italiana Bitonto riceviamo e pubblichiamo.
“In questi giorni il nostro Comune, partecipando all’Avviso della Regione, nell’ambito del Programma Regionale Puglia FESR FSE+ 2021-2027, ha avviato “un percorso di partecipazione civica per far conoscere a tutte le cittadine e a tutti i cittadini i progetti di rigenerazione urbana e offrire loro l’opportunità di contribuire attivamente alla definizione del futuro urbanistico della propria città”.
Trattasi, dunque, di rigenerazione urbana.
È evidente il contributo che i programmi di rigenerazione urbana possono fornire allo sviluppo locale, al miglioramento della qualità della vita dei cittadini e allo sviluppo delle imprese locali. Per questo ben vengano i finanziamenti comunitari per tali iniziative.
Il problema che si pone, però, nella nostra Città è come conciliare la rigenerazione urbana che per legge prevede la drastica riduzione del consumo di suolo con la disciplina attuata da questa amministrazione a seguito di deliberazione di Giunta Comunale n. 235 del 30/11/2023 che favorisce con gli Accordi di programma l’utilizzo e il consumo di nuovo suolo!
È una incoerenza talmente palese da arricchire l’album delle contraddizioni dei nostri amministratori!
Se a questo si aggiunge che i nostri amministratori continuano ad apportare trasformazioni alla nostra Città, senza riavviare e concludere il percorso più importante per il nostro Comune, ovvero l’adozione e approvazione del piano urbanistico generale (PUG), atto politico ed emblematico di una capace amministrazione, in grado di incidere sull’uguaglianza, sull’equità e sulla qualità della vita dei cittadini, si comprende che la rigenerazione urbana in assenza di politiche per la tutela del territorio, priva di una visione unitaria, è solo propaganda!
Qualcuno dirà che la rigenerazione urbana è svincolata dalla presenza o meno del PUG ed è così ma non possiamo continuare ad essere schiacciati dalla rincorsa all’acquisizione di finanziamenti pubblici senza avere una idea unitaria del futuro della nostra Città.
Abbiamo l’obbligo di valorizzare le risorse culturali, ambientali e sociali attraverso quelle trasformazioni previste in quello strumento strategico chiamato piano urbanistico generale, di cui della procedura amministrativa, purtroppo, abbiamo perso ogni traccia, nonostante fosse uno dei punti cardine del programma elettorale del Sindaco Ricci”.