Lavorare subito dopo il diploma scolastico o frequentare prima l’università? È un dilemma che affligge molti giovani al giorno d’oggi, viste anche le difficoltà di ingresso nel mercato del lavoro. La maggior parte delle ricerche concorda nel ritenere importante la laurea, in quanto aumenta sia le possibilità di trovare un impiego che lo stipendio rispetto ad un diplomato. Infodata, data blog del Sole 24 Ore ha pubblicato un rapporto sul tempo impiegato da un laureato per raggiungere lo stesso reddito guadagnato da un soggetto che invece ha deciso di lavorare sin dopo il diploma scolastico. In altre parole, la ricerca mette in evidenza in quanto tempo viene ripagata la laurea, a seconda della collocazione geografica del lavoratore. Ovvero in quanto tempo il laureato recupera quanto guadagnato dal diplomato che ha deciso di immettersi subito nel mercato del lavoro.
Nella provincia di Bari, un laureato triennale impiegherà 20 anni per accumulare lo stesso reddito guadagnato da un soggetto che invece ha trovato un’occupazione subito dopo il diploma. All’età di 42 anni potrà quindi pareggiare, e di lì in poi superare, i guadagni del diplomato. Va peggio nelle altre province pugliesi: maglia nera per Foggia dove occorreranno ben 37 anni e 2 mesi (all’età di 59 anni) per raggiungere il reddito di chi è entrato subito nel mercato del lavoro. Va meglio nella Bat, dove gli anni necessari saranno 29 (all’età di 51 anni), Lecce (25 anni, all’età di 47 anni), Taranto (24 anni e 10 mesi, all’età di 46 anni) e Brindisi (23 anni 5 mesi, all’età di 45 anni). La provincia di Bari è quindi quella in cui l’impiego al laureato, quando c’è, assicura un più “rapido” recupero del reddito rispetto a chi è riuscito a immettersi nel mercato del lavoro dopo il diploma scolastico.
Se immaginassimo invece che il laureato abbia trascorso 5 anni sui libri anziché 3, ovvero dopo la canonica formula 3+2 (triennale e magistrale), il tempo necessario a recuperare i livelli di reddito guadagnati dal diplomato aumenterebbe a dismisura. Nella provincia di Bari ci vorrebbero 33 anni e 5 mesi (parità raggiunta a 57 anni), mentre in quella di Foggia ben 62 anni (all’età di 85 anni), nella Bat 49 anni e 2 mesi (all’età di 73 anni), a Lecce 42 anni e 10 mesi (all’età di 66 anni), a Taranto 41 anni e 5 mesi (all’età di 65 anni), a Brindisi 39 anni (all’età di 62 anni).
Questo è quanto attiene la nostra Regione. Ci sono infatti province in cui non basterebbe una vita intera al laureato triennale per recuperare quanto guadagnato dal diplomato. Il podio di questa classifica negativa è occupato da Viterbo, che primeggia con 77 anni di lavoro, Imperia (65) e Campobasso (56). La media italiana è poco più di 15 anni. Le città dove invece si raggiungono subito i livelli di reddito del diplomato sono Roma (9 anni e 8 mesi, all’età di 31 anni) e Milano (9 anni e 2 mesi, all’età di 31 anni).
Il calcolo è effettuato partendo dal differenziale di stipendio il quale è sempre a favore del laureato (la media nazionale è di 2.27€ lordi all’ora); questo valore in molte province è talmente stretto che non sarebbero appunto sufficienti decenni di lavoro per recuperare i soli tre anni di studio universitario. È stato considerato un soggetto impiegato a tempo pieno, che sia perciò occupato 8 ore al giorno per 220 giorni all’anno, con il reddito lordo mediano.
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