Oltre 65mila lettere d’invito distribuite e più di 28mila mammografie eseguite su donne dai 50 ai 69 anni, con un incremento complessivo di quasi il 300%. Sono i numeri salienti del 2022, anno in cui il programma di Screening mammografico della ASL Bari ha ripreso a pieno regime, grazie ad una migliore organizzazione, al potenziamento delle risorse umane e ad una rete di 10 centri per l’esecuzione degli esami distribuiti strategicamente su tutto il territorio.
La crescita dell’attività di Screening della ASL è stata a tal punto significativa che Bari è stata scelta per la prima volta come sede degli Stati generali dello Screening mammografico, in programma nei giorni 17-18-19 maggio 2023, dalla società scientifica nazionale GISMA (Gruppo italiano screening mammografico) insieme all’Osservatorio Nazionale Screening (ONS).
“La best practice di Bari è stata riconosciuta a livello nazionale – spiega il direttore generale Antonio Sanguedolce – è un segnale forte di come siano stati potenziati i programmi di prevenzione e degli ottimi risultati raggiunti, nonostante il freno imposto negli anni della pandemia. L’Unità operativa Screening mammografico dell’Ospedale Di Venere è promotrice – continua il dg – anche della formazione e istituzione di una nuova figura – l’infermiere di Senologia – nel team dedicato alla prevenzione mammografica. I numeri sono il frutto dello sforzo compiuto dai nostri operatori – siamo riusciti a intercettare quasi 300 tumori che equivalgono ad altrettante diagnosi precoci. E questo – conclude Sanguedolce – grazie a tecnici, medici, infermieri, assistenti sanitari, gli addetti alla segreteria: a loro va il mio ringraziamento più grande, con l’auspicio che si possa fare sempre meglio per la popolazione”.
I dati di attività del 2022 restituiscono una “fotografia” fedele dell’andamento della campagna, sia in termini di lettere d’invito inviate, esattamente 65.596 su una popolazione bersaglio di 79.196 (83%), sia in termini di esami garantiti alle donne in fascia screening, pari a 28.227. Con una marcata crescita: più 296% di lettere inviate rispetto al 2020, quando sono stati recapitati 16.545 inviti, ma anche rispetto ai 35.399 inviti del 2021 (+85,3%). Differenza netta rispetto al biennio in cui l’emergenza pandemica ha rappresentato un forte ostacolo allo svolgimento dei programmi di prevenzione oncologica.
Soddisfatta anche la responsabile della UOSVD Screening mammografico dell’Ospedale Di Venere, la dottoressa Alessandra Gaballo. “Abbiamo puntato sulla razionalizzazione delle risorse – commenta Gaballo- e sulla migliore organizzazione di personale e apparecchiature in dotazione, passando da livelli medio-bassi di adesione a percentuali piuttosto elevate, facendo lavorare tutti i mammografi presenti sia negli ospedali che sul territorio. Il meeting GISMA sarà un’occasione utile di confronto per discutere delle nuove metodiche da impiegare nella diagnostica senologica, tra epidemiologi, senologi, fisici sanitari, medici, radiologi, tecnici, infermieri e assistenti sanitari”.
Parallelamente, la struttura dedicata allo screening mammografico è stata in grado di garantire sempre maggiori volumi di prestazioni diagnostiche di primo come di secondo livello. 28.227 le mammografie eseguite nel 2022, con un incremento quasi speculare del 277% rispetto al 2020, quando sono stati effettuati 7.487 mammografie e in forte aumento (+36,1%) anche nel confronto con il 2021, anno di ripresa in cui sono stati erogati 20.661 esami.
Il volume di prestazioni è aumentato di pari passo alla larga partecipazione da parte della popolazione femminile. Come confermato dalla dottoressa Sara De Nitto, responsabile del Centro Screening aziendale, “la campagna di informazione e sensibilizzazione della ASL sta funzionando, nel senso che riscontriamo una sempre maggiore risposta positiva da parte delle donne all’appello a fare prevenzione – commenta De Nitto – ci sono ancora lievi resistenze di natura sociale e culturale, ma siamo sulla strada giusta per non lasciare indietro nessuno”.
Numeri che si riflettono nella distribuzione territoriale, dove l’estensione dello screening (il numero di inviti in rapporto con la popolazione di donne dai 50 ai 69 anni) nel 2022 ha raggiunto un dato medio dell’83%. Rispetto all’adesione, misurata rapportando gli esami effettuati al numero di inviti recapitati, sempre nel 2022 è stato raggiunto un ragguardevole 48% complessivo.
La mappa dei mammografi
La ASL Bari ha messo a punto negli ultimi tre anni una rete di 10 Centri dedicati allo screening, distribuiti tra sei ospedali (Di Venere, San Paolo, Altamura, Corato, Molfetta, Putignano) e quattro poli territoriali (PTA di Conversano e poliambulatori di Mola, Casamassima e Monopoli), cui si aggiunge il PTA di Gioia del Colle per la senologia istituzionale (per donne fuori dalla fascia screening). In totale, sono attualmente in servizio 17 mammografi digitali, di cui 13 dotati di tecnologia 3D di ultima generazione acquistati e installati a partire dal 2020. Prossimamente, è prevista l’installazione di un nuovo mammografo 3D anche nel Distretto socio sanitario di Bari, rinforzando ulteriormente la dotazione del capoluogo per rispondere efficacemente alla domanda di prevenzione proveniente dalle oltre 27mila donne in fascia screening.
Il miglioramento tecnologico
Dal punto di vista tecnologico, i nuovi mammografi in dotazione alla rete rappresentano un enorme passo avanti per le indagini senologiche e lo screening di massa per la prevenzione del cancro alla mammella. La funzionalità della mammografia 3D integrata, dotata di tomosintesi per individuare le lesioni di più piccole dimensioni, fornisce un quadro estremamente nitido e dettagliato per il rilevamento e la diagnosi del carcinoma mammario, con una vista in tre dimensioni ottenuta impiegando la stessa dose dell’acquisizione 2D standard. In sostanza, maggiore qualità delle immagini, diagnosi migliori e più rapide, maggiore sicurezza per le pazienti. Per gli approfondimenti diagnostici, inoltre, la ASL Bari si è dotata di due postazioni (negli ospedali Di Venere e San Paolo) per eseguire indagini 3D per la diagnosi precoce e il trattamento del tumore al seno. Si tratta della Biopsia stereotassica con guida mammografica tridimensionale, ossia un prelievo minimamente invasivo di frammenti mammari che viene eseguito nelle donne con test di screening dal risultato dubbio e che permette al medico di individuare lesioni anche di 2 millimetri e capire la tipologia di micro calcificazione.