Una vergogna senza fine.
L’episodio criminoso che è accaduto ieri è emblematico dell’abisso di civiltà che ci separa da altre regioni, altre mentalità, altre culture.
Dunque. Mezzogiorno di ieri, una coppia di turisti trentini si appresta a pranzare in uno dei bei locali che caratterizzano da qualche anno il nostro centro storico.
I due forestieri parcheggiano la moto di grossa cilindrata di fronte ai bagni pubblici in piazza Marconi.
Il titolare del risto pub che li accoglie, previdente, consiglia loro di avvicinare il veicolo.
Loro si oppongono per due motivi.
Uno. “Ma perché qua rubano anche (anche?, ndr) le moto?”.
Due. “Non vogliamo portarla qui perché è zona pedonale” – incredibile dictu – e frattanto sfrecciano scooter con centauri senza casco nella suddetta area destinata solo ai pedoni.
Così, tempo dieci minuti e il peggio si compie.
Due loschi individui recidono la grossa catena e si portano via la moto con i bagagli che contenevano tutto, ma proprio tutto il necessario (anche l’intimo, per intenderci).
Vana e disperata la corsa del turista venuto dal Trentino dietro colui che, accelerando, ha rubato crudelmente la moto.
“Che figura di m…“, ha commentato rattristato il proprietario del locale, che ha trovato loro una sistemazione momentanea, riscattando un po’ la bitontinità gaglioffa.