In Puglia, grazie all’impegno dell’ANPIS, sono state avviate negli ultimi 20 anni interessanti esperienze a favore dei cittadini con disturbi e disagi psichici mediante l’ausilio delle discipline sportive. “Rimettiamoci in gioco Sportivamente” è uno dei capisaldi dell’opera sociale svolta dal Comitato Regionale Pugliese. Giunto alla sua 9^ edizione, il torneo di calcetto itinerante vedrà il suo momento conclusivo con la premiazione di squadre e atleti partecipanti, domani (23 maggio) alle ore 10.30, nella sala degli Specchi del Comune di Bitonto. In programma anche una tavola rotonda, condotta dal giornalista Nicola Lavacca, per un’attenta riflessione in occasione della ricorrenza del quarantennale della legge 180 (13 maggio 1978) detta anche legge Basaglia. “Rimettiamoci in gioco Sportivamente”, che si è svolto in tutta la regione Puglia, dal mese di gennaio a tutto metà maggio 2018, ha riscosso tanto successo con il coinvolgimento di circa 260 atleti psichiatrici, accompagnati da familiari, operatori dei Centri di Salute Mentale, delle cooperative e associazioni delle sei province pugliesi: Ass.Tutti In Palla (Foggia), Coop.Soc.CUS Foggia, CUS Lucera, Ass. Tutti in Volo di Troia (FG), Coop. Soc. Anteo CD Arcobaleno di Deliceto (FG), CD Itaca di Troia (FG), Ass. Gargano 2000 (Giovinazzo), Ass. Anatroccolo (Bitonto), Coop. Soc. Anthropos (Bitonto), Ass. Elos Bitonto, Coop. Soc. L’Adelfia (Alessano), Coop. Soc. Città Solidale (Latiano), Fondazione Beato Bartolo Longo (Latiano) e Coop. Soc. Sol Levante Taurisano (Lecce) e Ortanova (Foggia). “Tutti gli atleti con disabilità mentale – sottolinea Antonio Lo Conte, presidente dell’Anpis Puglia – non solo hanno praticato sport (con partite di andata e ritorno) ma hanno condiviso dei percorsi salutari e turistici nelle città dove si sono disputate le gare. L’attività sportiva ha un gran potenziale socializzante, di divertimento e amicizia, oltre che riabilitativo terapeutico, in quanto sviluppa promozione di turismo sociale accessibile e sostenibile per tutte le persone coinvolgendo con azioni di sensibilizzazione la società civile ad avvicinarsi alla vita e ai bisogni quotidiani delle persone affette da disagi mentali”.
La tavola rotonda, organizzata in collaborazione con la Coop. Soc. Anthropos Giovinazzo, sarà arricchita dalla presenza di autorevoli rappresentanti delle Istituzioni, enti e associazioni coinvolti nel progetto, per approfondire i temi legati alla legge Basaglia con la quale l’Italia, unico stato al mondo a farlo, decretò la chiusura definitiva dei manicomi, la fine dei ricoveri per ragioni di sicurezza e la creazione dei servizi territoriali per la salute mentale, alla luce delle linee politiche dettate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Salute) nel documento Salute 2010. Un testo molto importante in cui spicca la necessità di chiamare all’azione. organizzazioni che possono influenzare direttamente o indirettamente la salute: l’agricoltura, la scuola, il turismo, l’urbanistica, i trasporti, lo sport, organizzazioni coinvolte nella salvaguardia dell’ambiente fino a tutto il terzo settore, tradizionalmente lontani dall’ambito strettamente sanitario.
La manifestazione è allo stesso tempo un evento di straordinaria importanza per la nostra Regione e una dimostrazione concreta di come si possa contribuire a migliorare la salute mentale, sia sul versante delle vittime del disagio, sia dalla parte della società che, con i suoi atteggiamenti pregiudizievoli, omissivi e repressivi spesso spinge alla cronicità e alla esclusione, in una spirale contraria ai principi di umanità, di rispetto della dignità della persona, di solidarietà giustizia.
“Chi lavora con persone con disabilità mentale – conclude il presidente Lo Conte – sa bene che il successo dell’azione educativa, formativa e di sensibilizzazione passa attraverso una rete di soggetti che interagiscono tra di loro per il bene della persona interessata: famiglia, scuola, servizi sanitari, enti pubblici. E’ così anche nella mission dell’associazione Anpis. Lo è per tutte le attività che programmiamo, in particolare in questo settore delicato perché la salute delle comunità è direttamente legata alla salute mentale”.