Roberto
Pagano.
A
molti può sembrare un nome come tanti, magari anche un perfetto
sconosciuto.
Invece
non è così. Lui, infatti, 55 anni, professione docente di Beni
enogastronomici all’istituto alberghiero di Molfetta, è l’esempio
lampante di come i sogni non aiutano soltanto a vivere meglio, ma si
possono anche realizzare.
Con la
volontà e il sacrificio. E poco importa se bisogna aspettare qualche
anno per vederli compiuti, ma così, forse, è ancora più bello.
Stamattina,
infatti, il nostro concittadino – nato a
Terlizzi, ma è un dettaglio – è partito, rigorosamente a piedi, dalla sua abitazione,
in via Ammiraglio Vacca, verso Genova.
No,
non è uno scherzo. Roberto è partito davvero a piedi, portando con
sé zaino, sacco a pelo, scarpe, borracce, poncho, e tutto
l’occorrente che serve per questo tipo di iniziative, folli sì ma
da ammirare.
Non lo
spaventano i quasi 900 km da fare, le cattive condizioni meteo che
potrebbe trovare salendo lo Stivale, il poter dormire in condizioni e
situazioni di fortuna.
«Facendo
questo viaggio – ci spiega –mantengo un impegno e una promessa che ho fatto a mio nonno
Antonio. Anche lui, infatti, nel 1945, è arrivato in Genova partendo
però da Terlizzi e viaggiando in bicicletta. La guerra era finita da
poco, la bicicletta era l’unico o quasi mezzo di trasporto
utilizzabile e doveva tornare a casa dai parenti».
Il
“nostro” docente, ovviamente, ha le idee chiare su quello che
dovrà essere il percorso e su quando arrivare.
«Ho
intenzione – racconta – di percorrere l’Adriatica fino a
Rimini. Poi prenderò qualche stradina interna e passare da Parma
prima e Cesena poi, arrivare a Genova passando l’Appennino, ed è
proprio questo tratto di strada che mi spaventa di più. Penso di
arrivare a destinazione il 20 luglio, restare un paio di giorni dai
miei parenti e poi tornare a casa, in treno o in aereo».
La
tabella di marcia è di camminare per 25-30 km ogni giorno e la prima
tappa dovrebbe essere Trani.
«Mi
sono allenato – sottolinea Roberto – camminando davvero
tanto. Qualche giorno fa, per esempio, ho fatto
Bitonto-Giovinazzo-Molfetta e ritorno a piedi, e in altre occasioni
sono arrivato a Putignano e in qualche altra città del sud-est
barese».
L’anno
scorso, però, si è spinto ben più lontano. A Santiago di
Compostela.
«Insieme
a una collega – ricorda – siamo partiti dalla Francia e
abbiamo percorso 800 km in 26 giorni, per poi tornare in aereo. Una
esperienza davvero toccante, affascinante e impegnativa al tempo
stesso».
Dopo
Genova, Roberto Pagano sa già cosa fare.
«Dedicherò
più tempo a mia moglie e al mio figliolo – promette – ai
quali ho già sottratto troppo tempo».
Ma per un sogno da raccontare loro, vale la pena…