Ogni anno la National Italian American Foundation (NIAF), fondata nel 1975, individua una regione d’onore all’interno dello Stivale.
Quest’anno, la prescelta è stata la Puglia, premiata durante una serata di gala e beneficenza il 12 e 13 ottobre scorso a Washington. Circa 3 mila persone, autorità civili, esponenti del mondo politico, culturale e della finanza, provenienti da America e Italia, si sono incontrati per discutere di relazioni diplomatiche e incontrare imprenditori locali mossi dalla passione di produrre ottimi prodotti made in Italy e portare in alto il nome della nostra Regione nel mondo.
Tra questi, ad illustrare anche il nome della nostra città c’è stato il “Gruppo Milo”.
La famiglia Milo dal 1870 ha cominciato la sua attività con la produzione dell’olio extravergine d’oliva, prodotto principe delle nostre campagne. Poi, dirompente è stato il desiderio di dare di più: “Abbiamo creduto che il nostro olio sposasse bene anche prodotti sani, buoni, autentici – ci racconta Giovanni, il rampollo più giovane, ma più tenace della famiglia -. Oggi, il Gruppo Alimentare Mediterraneo Milo raggruppa due principali ramificazioni di prodotti: da un lato la pasta fresca e secca, dall’altro i prodotti da forno”. Per questo abbiamo deciso di portare a Washington della pasta secca artigianale, taralli, bruschette e scrocchiette. Gli americani sono impazziti soprattutto per i taralli, che forse è il cibo che rappresenta di più l’Italia, dopo la pizza”.
Ogni giorno, il Gruppo Milo, baciato dal sole delle nostre terre, produce per i suoi clienti prodotti di alta qualità e giusta nutrizione nel solco della ricerca e dell’innovazione. Innovazione che si concretizza anche nella recente apertura di un terzo stabilimento tra Palombaio e Palo del Colle, dove non viene mai meno la ricerca della perfezione utilizzando le migliori materie prime italiane, con la famosa trafila al bronzo che garantisce alla pasta bontà, porosità e proprietà organolettiche migliori.
Ma il maggiore consumo dei prodotti di “Casa Milo” si registra all’estero: “Il 60% dell’export avviene proprio verso il continente americano, poi verso il Regno Unito, l’Australia, il Giappone, la Cina e l’Europa – chiarisce Giovanni -. In Italia, invece, le regioni che più ci apprezzano sono Veneto, Lombardia e Piemonte, oltre alle diverse catene di ipermercati come Conad, Coop e Ipercoop”.
“L’estero è per noi orgoglio, speranza, salvezza: tre sentimenti che racchiudono la voglia di crescita, di migliorarsi ogni giorno di più, per servire i numerosi Paesi nella maniera migliore possibile”.
La squadra è formata dal papà ed i figli: Marida, che si occupa del commerciale italiano; Giovanni, esperto dell’export; Giuseppe, amministratore e direttore export; e Saverio, responsabile del personale e acquisti. Una vera, impeccabile macchina familiare che si sposta non solo sul territorio locale – dove lavorano più di 60 persone -, ma anche in campo nazionale e internazionale, in un’ottica di crescita che scaturisca pure da fiere e scambi culturali.
Dopo i viaggi a Melbourne, al Fine Food, al Baltrimora Expo East Usa, a Washington e al Sial di Parigi, a novembre toccherà a Chicago e Shangai.
Un’azienda, insomma, continuamente in viaggio per essere eccellenza sulle nostre tavole.