Primo
via libera (senza valutazione di impatto ambientale) all’ampliamento
della cava per inerti sita nel territorio comunale – località
“Bosco Colaianni” – della ditta Robles S.a.S. di Gaetano Robles &
Co.
Il
disco verde è arrivato un paio di settimane fa dal dirigente del
settore Territorio, Giuseppe Sangirardi, che non ha fatto altro che
riprendere il parere e lo studio effettuato dalla ex Provincia, o
meglio dal comitato provinciale per la valutazione di impatto
ambientale (Via). Che il 9 settembre si è pronunciato sottolineando
che «il
proponente ha
approfondito alcuni aspetti progettuali inerenti l’impatto generato
dal traffico indotto dai mezzi durante l’esercizio dell’impianto,
dalle emissioni polverulente in atmosfera, l’impatto visivo e al
dispositivo di protezione dall’allagamento
della cava rappresentato dal canale di gronda. Il progetto del canale
di gronda appare soddisfacente in relazione ai dati di calcolo
riportati nella relazione ed alla contestualizzazione dell’opera
sul sedime naturale. Il progettista ha previsto lo smaltimento delle
acque di pioggia mediante
un pozzo per il quale il proponente dovrà richiedere la relativa
autorizzazione provinciale».
Per
questo, allora, secondo l’ente dell’ex Provincia, «il
progetto può essere escluso dalle procedure di Via». Ma
con qualche integrazione, perché «il
proponente dovrà impiantare perimetralmente una barriera arborea
composta principalmente da ulivi, in parte ricavati dall’espianto
di quelli attualmente insistenti nel sito da scavare, allo scopo di
assicurare, oltre che la mitigazione dell’impatto visivo, anche una
efficace cortina frangivento di contrasto alle emissioni
polverulente. Avrà cura di ridurre l’uso del cemento armato nella
realizzazione della recinzione perimetrale,avvalendosi di reti
metalliche realizzate su muretti bassi a secco (o simili), in modo da
integrare l’opera nel contesto paesaggistico. Il canale di gronda,
invece, potrà essere realizzato una volta conseguita
l’autorizzazione provinciale allo smaltimento delle acque
meteoriche».
«Quello
della ex Provincia – sottolinea
il sindaco Michele Abbaticchio – è
solo un primo atto procedurale, perché la ditta dovrà comunque
sottoporsi ad altri pareri». La contrada Colaianni, però, ai bitontini ricorda la vicenda Ferlive, la
discarica di materiale ferroso su cui è ancora in corso una vicenda
legale. «Non
c’entra nulla questo sito – rassicura
il primo cittadino – perché
questo si trova accanto a quello in questione e si tratta di due
vicende diverse. La cosa importante, piuttosto, è che questo sito
non è tra quelle nuove discariche individuate dalla ex Provincia
qualche settimana fa».