I Comuni pugliesi aderenti all’Associazione nazionale “Città
dell’Olio” e al consorzio “Cuore della Puglia” si alleano per creare una rete
di supporto alle istituzioni regionali nella lotta al parassita della Xylella
fastidiosa, che sta minacciando pesantemente l’olivicoltura pugliese.
L’idea,
lanciata la scorsa settimana ad Acquaviva in occasione di uno dei dibattiti
organizzati per la rievocazione storica dei moti rivoluzionari del 1799, è
stata accolta con favore da entrambe le realtà associative, nella
consapevolezza dell’importanza economica e ambientale del patrimonio olivicolo
per la Puglia, tanto da non potersi permettere una diffusione su scala
regionale del problema Xylella, che attualmente ha messo in seria difficoltà il
Salento.
Una
rete di referenti sul territorio dei comuni aderenti garantirà un sistema di
monitoraggio e di allerta in grado di intervenire prontamente in caso di
segnalazioni, fungendo da front office tra agricoltori e istituzioni
regionali. La creazione della rete è stata affidata al coordinatore regionale
dell’associazione “Città dell’Olio” e assessore all’agricoltura del Comune di
Bitonto, Domenico Incantalupo, che conta di ufficializzare l’avvio operativo
dell’iniziativa già nei prossimi giorni.
“Occorre
approfondire ogni aspetto tecnico-scientifico della vicenda – chiarisce
Incantalupo – e riteniamo che a questo scopo sia fondamentale il contributo
che ciascun produttore olivicolo potrà fornire, essendo il più efficace
presidio per il monitoraggio in loco delle piante”.
“Il
territorio pugliese a nord di Brindisi – prosegue – non è toccato dal problema,
ma ciò non significa che non siano necessarie opportune azioni preventive, con
l’adozione, ad esempio, di maggiori cure colturali, specie se si dovesse
dimostrare una correlazione tra presenza del batterio e condizioni colturali in
cui versano gli oliveti”.
La
rete dei referenti locali Città dell’Olio-Cuore della Puglia, che opererà in
stretta sinergia con l’Istituto Agronomico Mediterraneo, avrà lo scopo di
interfacciarsi con i produttori olivicoli per affiancarli nel monitoraggio e
creare così un osservatorio diffuso, consigliando opportuni interventi nelle metodiche
di coltivazione e fornendo informazioni tecnico-scientifiche sul batterio. Per
questo tutti i soggetti che ne faranno parte seguiranno preliminarmente uno
specifico percorso formativo.
“Il
nostro impegno– spiega Incantalupo – sarà orientato a cercare di diffondere buone pratiche
agronomiche, per mantenere alto in funzione preventiva il livello qualitativo
dei nostri oliveti, tenendo ben presente i molteplici problemi legati al
batterio Xylella: uno su tutti, l’utilizzo, in caso di necessità, di fitofarmaci,
che, per quanto blandi, comprometterebbe le prospettive di molte aziende
biologiche”.
Il
coordinatore regionale delle Città dell’Olio pugliesi, poi, riprendendo i temi
che il vicepresidente nazionale, Benedetto Miscioscia, ha esposto in occasione
dell’audizione alla Commissione Agricoltura del Senato del 17 marzo, conclude
con un appello: “Le istituzioni politiche locali e nazionalidevono
rendersi conto che non è più rinviabile l’adozione di un serio Piano Olivicolo
Nazionale, che preveda misure di riconoscimento ai nostri olivicoltori del
ruolo importantissimo di custodia e salvaguardia di un grande ed inestimabile
patrimonio rurale, paesaggistico ed ambientale. Nell’anno di Expo non è
possibile continuare ad ignorare che l’agricoltura è uno dei principali motori
dell’economia italiana e che pertanto va sostenuta e non messa in difficoltà,
come è accaduto di recente nel caso dell’Imu sui terreni agricoli”.