La vocazione medica di Debora Brascia si può dire essere nata con lei.
Da piccola, desiderava infatti diventare una pediatra, l’unica dottoressa conosciuta sino a quel momento. Oggi, a 25 anni, invece studia per diventare un chirurgo. E nonostante la sua giovanissima età, dimostra già di essere una vera promessa della medicina.
La bitontina infatti ha già fatto parlare di sé in Italia e all’estero.
Laureatasi all’Università degli Studi di Bari nel 2016, Debora è subito volata in Finlandia dove, grazie ad una borsa di studio, ha potuto approfondire l’ambito chirurgico e di ricerca.
“Qui ho avuto la fortuna di collaborare con il professor Biancari, il mio mentore – ci ha raccontato la 25enne –, con cui ho pubblicato sette articoli di ricerca in ambito cardiochirurgico”.
Il duro lavoro e il suo curriculum ricchissimo non sono passati inosservati e già a febbraio dello scorso anno Debora ha vinto il premio “Talenti”, bandito dall’associazione Pugliesi a Milano, come migliore neolaureata del 2016.
Qualche giorno fa, poi, il bis. Il 27 gennaio, infatti, durante la XXIV Giornata Medica Gravinese, Debora Brascia ha ricevuto il premio “Simone Lorusso”.
La borsa di studio, pari a 2500 euro, è offerta interamente dalla famiglia del medico per riconoscere gli sforzi dei giovani sanitari under 32, dediti all’attività e alla ricerca clinica.
La bitontina ha convinto tutti con l’articolo, scritto in estate sempre con il suo mentore finlandese, intitolato “Control Angiography and Repeat Revascularization for Perioperative Myocardial Ischemia after Coronary Artery Bypass Grafting: Systematic Review and Metanalysis”.
“Il mio articolo – ci ha spiegato Debora – era una review e metanalisi (cioè una revisione della letteratura e analisi dei dati presenti in letteratura per ottenere un risultato che comprenda tutti gli studi esistenti) sulla possibilità di individuare l’infarto perioperatorio dopo l’intervento di bypass aortocoronarico tramite l’angiografia postoperatoria e quindi utilizzarla come metodo di routine in tutti questi pazienti”.
Un lavoro importante per la bitontina, specializzanda in chirurgia al Policlinico di Bari, che con questo riconoscimento vede certificata la sua bravura e la sua determinazione.
Perché, se è vero che è stata la medicina a sceglierla, l’impegno è tutto suo.
“Sapevo di non poter fare un lavoro in cui non fosse contemplato il rapporto con la gente, in cui non ci fosse qualcosa di diverso ogni giorno, e in cui non avrei potuto essere utile a qualcun altro”.
E siamo certi che Debora Brascia sarà davvero “utile” a tutti.
Ad majora.