La campanella è suonata lunedì, ma gli alunni della 5^C della scuola primaria «Vito Felice Cassano» si sono seduti tra i banchi solo questa mattina.
Dopo due giorni di «sciopero», proclamato dai genitori, i 17 piccoli studenti da oggi hanno finalmente un’aula.
L’ultimo anno alle elementari non è iniziato per loro nel migliore dei modi. Giunti a scuola, hanno scoperto di non avere più uno spazio adatto per svolgere l’attività didattica. Non al momento, perlomeno.
La classe dovrebbe infatti occupare una delle aule prefabbricate, per cui il Comune ha previsto il noleggio, ma non hanno fatto i conti con la burocrazia.
Nell’attesa, il dirigente scolastico Saverio Pansini ha dovuto correre ai ripari: aprire le porte della palestra scolastica e ospitare i fanciulli. Soluzione non gradita dalle famiglie degli alunni.
Secondo la rappresentante di classe, sarebbe un «luogo al quanto inappropriato, non dovutamente arieggiato, né riscaldato, né tantomeno con norme igienico sanitarie consone». Motivazioni sufficienti per riportare a casa i bambini e sollecitare un’immediata risoluzione. Che è prontamente arrivata.
Grazie all’intervento del Comune, i ragazzi potranno seguire le lezioni in un altro spazio del plesso, sinora inutilizzato, che già ieri è stato ripulito e attrezzato per l’attività didattica.
Lo sbilanciamento nella distribuzione dell’offerta didattica a livello cittadino è una delle criticità che l’amministrazione intende risolvere nel triennio scolastico 2022/2025, per evitare anche lo spreco di risorse. Il noleggio delle quattro strutture modulari costerà al Comune infatti 140mila euro annui.