Erano le 10.13 del 21 maggio scorso. La terra pugliese, a cominciare da Barletta e dintorni, tremò per pochi, terribili secondi. Lampadari oscillarono sinistri, ondeggiarono paurosamente pareti, vetri tintinnarono con insistenza. Panico e paura subito serpeggiarono ovunque, soprattutto nei luoghi più affollati. Immaginate le scuole. In un istituto di Bitonto, in particolare, nella classe terza C della scuola media statale “De Renzio”, i giovani studenti seguirono scrupolosamente l’iter di evacuazione (che hanno ben mandato a memoria, grazie alle numerose prove volute dalla dirigente prof.ssa Anna Bellezza), a partire dal sistemarsi sotto il rispettivo banco. Non avendo possibilità di piegare gli arti correttamente, un ragazzino diversabile apparve in difficoltà. Un compagno, il piccolo Ivan Garofalo, senza esitare un attimo, lo prese sulle spalle e, protetto da tutti gli altri amici, lo condusse al punto di raccolta dei gruppi nell’atrio. Una dimostrazione di rara sensibilità e prontezza di riflessi. Un gesto mirabile di bontà e altruismo ad opera di una microcomunità esemplare. Una lezione meravigliosa che vale anche per gli adulti, spesso troppo affaccendati in faccende miserevoli. Perché non c’è pericolo che possa prevalere se, tenendoci tutti per mano, ci si fa forza l’un l’altro…