L’agenda politica e sociale del Paese, prima ancora che dalla mancata qualificazione italiana della Nazionale di calcio ai Mondiali russi della prossima estate, è segnata negli ultimi giorni dalla possibilità/polemica di concedere le piazze pubbliche per le manifestazioni fasciste, o di chiaro stampo nostalgico fascista.
Mentre, infatti, in giro per lo Stivale si moltiplicano iniziative seriali da parte di formazioni di estrema destra, alcuni Comuni già sono corsi ai ripari. A Torino, per esempio, il Movimento 5 stelle e il Partito democratico hanno dato il via libera in Consiglio comunale alla mozione che vieta gli spazi pubblici ai fascisti, oltre che ai razzisti, omofobi, transfobici e sessisti.
A Pavia, invece, il Regolamento di polizia urbana autorizza all’uso di suolo pubblico solo chi sottoscrive una dichiarazione di antifascismo. E per chi non rispetta le regole ci sono 500 euro di multa.
Un po’ più a sud, a Siena, non sono consentite manifestazioni dell’ultradestra.
E Bitonto come si inserisce in questo discorso?
“Ovviamente – è il pensiero del sindaco Michele Abbaticchio – sono assolutamente d’accordo sotto il profilo ideologico con quello che stanno facendo i miei colleghi. Credo, però, che bisogna sempre verificare le legittimità dell’ordinanza, anche perché resta sempre in mano al primo cittadino il potere di autorizzare o meno manifestazioni su luoghi pubblici. La semplice ordinanza non ha potere di sostituire il Consiglio comunale sul Regolamento dell’utilizzo degli spazi comunali, ma può sostituirlo sugli atti ad hoc e su casi singoli o specifici. Questo vuol dire che io, come gli altri sindaci, non abbiamo il potere di procedere per via generica e assoluta su tali discipline perché la materia spetta all’assemblea consiliare. È chiaro, quindi, che potrebbe capitare il problema, e sarà una occasione di dibattito proprio con il Consiglio comunale prima e il segretario generale poi sulla effettiva capacità di potestà del primo cittadino”.