Presentato
ieri pomeriggio nella Sala Consiliare di Palazzo Gentile il P.O.F.T.,
il Piano dell’Offerta Formativa
Territoriale, ovvero un documento di programmazione socio-educativa che
propone una serie di progetti formativi finalizzati a mettere in rete le scuole
del territorio con l’Amministrazione comunale, le famiglie e gli attori del
Terzo Settore.
Alla presentazione presente la vicesindaco Rosa Calò e numerosi dirigenti scolastici
e docenti delle scuole di Bitonto, Palombaio e Mariotto
«A settembre vogliamo
partire con la prima edizione del POFT – ha esordito
l’assessore Calò – Già ai tempi dell’Amministrazione
Pice fu avviato un discorso, limitato però solo alla scuola primaria. Noi abbiamo
ripreso ora quel piano e abbiamo apportato degli aggiornamenti sui dati e una
rimodulazione degli obiettivi».
I progetti presentati, con una delibera di Giunta datata
30 dicembre, e sottoposti anche ai suggerimenti delle varie forze politiche
consiliari e dei ragazzi del Governo Luce, riguardano essenzialmente tre aree
di intervento: Legalità; Inclusione sociale; Ambiente – Turismo responsabile – Mobilità sostenibile.
«L’intento è quello di
lavorare in rete fra scuole ed Amministrazione – ha spiegato la Calò –: noi facciamo le proposte alle scuole, investendo risorse economiche,
e la scuola ci dirà a quali progetti intendono partecipare, in base alle loro
aree di interesse. L’Amministrazione avanza dunque questi progetti alle scuole,
alle quali non chiediamo di gestirli in quanto è l’Amministrazione stessa che
si assume la responsabilità della gestione affidandola a terzi, ovvero ad associazioni
che operano in quei settori. E l’affidamento avverrà attraverso un bando
pubblico. Chi lo vincerà entrerà nelle scuole e le supporterà nei progetti. Ciò
ha l’obiettivo di non sovraccaricare di lavoro le scuole, che devono
semplicemente dare la loro adesione o meno ai vari progetti».
Ben 50mila euroi fondi investiti per il POFT, col maggior investimento (37mila euro) che ha riguardato soprattutto i progetti legati all’Inclusione
sociale.
«Proponiamo una sorta
di catalogo, un esperimento di un anno – ha
aggiunto –: si tratta di un’offerta
differenziata a seconda delle varie fasce d’età. Alle scuole chiedo di partire,
avviare questo piano ed insieme poi affrontare le osservazioni ed anche i
problemi che emergeranno. A partire da questa estate, quando possiamo limare e
migliorare le cose».
Ma quali i progetti di questo catalogo?
Per la Legalitàci sono il Diritto alla cittadinanza (riunire i diciottenni e festeggiare
il loro ingresso nella maggior età con incontri sul tema della cittadinanza, e
a conclusione consegnare loro una copia della Costituzione Italiana); il Consiglio
comunale dei ragazzi; Memento, il Cinema Scuola; la Giornata
con i Vigili Urbani; il Giornale in classe (con la
collaborazione dei giornali locali telematici e cartacei).
Per Ambiente –
Turismo responsabile – Mobilità sostenibile proposti Cortili Aperti; il Parco
delle Arti; il Foyer giovani (favorire l’accostamento
al Teatro dei giovani usufruendo del Foyer per assistere agli spettacoli
teatrali); La Scuola più riciclona; Adotta un’aiuola; La
Giornata dell’albero; Orto in condotta (progetto di
slowfood per creare la giusta attenzione su una alimentazione sana basata sul
biologico).
In ambito di Inclusione
sociale ecco lo Scrigno dei talenti (formazione per gli operatori); SOS scuola
SOS genitori (sportello psicologico); Impariamo le opportunità (approfondimento sulle diversità di genere); Inchiesta sociale (lavoro
rivolto a studenti universitari per uno studio sul disagio sociale in città); Musica
in gioco (avvicinare i ragazzi alla musica e agli strumenti con maestri
del Conservatorio di Bari); le Olimpiadi cittadine (nuova versione
dei Giochi della Gioventù del passato), Così.. è per gioco, Mamme a scuola (per la formazione
degli adulti), lo School Cup; l’ABC dei sogni.
Dai dirigenti scolastici e dai docenti sono emerse diverse
indicazioni ma anche perplessità: innanzitutto un maggior coinvolgimento degli
alunni delle frazioni, con un potenziamento del servizio di bus navetta; la
possibilità di ottenere una quota per il personale amministrativo e docente che
sarà impegnato poi nella realizzazione dei progetti; un futuro incerto per le
scuole, a causa del decremento demografico e della futura annessione alla Città
metropolitana; la possibilità di riproporre a scuola la Medicina scolastica, e
quindi un percorso per il controllo della crescita dei bambini nelle scuole; la
tempistica, che potrebbe dilungarsi ben oltre l’estate, con le scuole che
dovranno discuterne prima in sede collegiale all’interno e poi valutare quali
progetti seguire, col rischio concreto di far partire il POFT con notevole
ritardo; e la possibilità di estendere i singoli progetti anche ad altre fasce
d’età.