La campagna vaccinazioni anti-Covid della ASL di Bari è partita e anche nel Distretto Sociosanitario 3 si comincia a distribuire le dosi del vaccino. È il secondo centro, tra i 15 punti vaccinali istituiti dalla Asl, che, dopo quello di Putignano, comincia con la somministrazione delle dosi. Dall’11 gennaio sarà il distretto unico di Bari ad avviare le somministrazioni per le categorie individuate prioritarie dalle linee guida ministeriali. Un lavoro senza sosta, iniziato il 31 dicembre, per garantire la necessaria protezione del personale sanitario.
«Oggi è una grande soddisfazione – è il commento della dottoressa Rossella Squicciarini, direttrice del distretto – perché finalmente possiamo utilizzare l’unico strumento importante per sconfiggere il Coronavirus. È un momento importante per tutti noi, perché abbiamo lavorato tanto per arrivare a questo risultato. C’è stata una preparazione negli ultimi giorni della macchina amministrativa, per far arrivare, questa mattina, i vaccini. È stata verificata la funzionalità di tutta la catena di distribuzione, per garantire il freddo necessario per la conservazione nelle farmacie territoriali del nostro distretto. Abbiamo chiesto la collaborazione del dipartimento di prevenzione, affinchè affiancasse, in questo momento particolare i nostri operatori e poi abbiamo iniziato a comporre le prime dosi, per effettuare le prime sei somministrazioni».
Nella programmazione delle 1500 dosi odierne sono stati inclusi, oltre al personale ospedaliero, anche gli operatori delle strutture territoriali. 84 le somministrazioni previste per oggi e 72 domani a Bitonto. Nei prossimi giorni partirà la vaccinazione per medici di base, operatori e pazienti delle Rsa, in attesa che l’operazione diventi sempre più capillare: «Tra oggi e domani vacciniamo i nostri operatori sanitari, quelli del Punto di Primo Intervento e del 118 sia di Palo che di Bitonto, i nostri farmacisti, i medici delle Usca, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. La nostra scelta è andata nella direzione dell’offerta di questa grande possibilità contemporaneamente a tutte le figure che operano nel nostro territorio. Credo che questo sia dovuto».
Ai medici di base è stata prestata molta attenzione, soprattutto perché a breve inizieranno a distribuire tamponi molecolari, nei punti individuati o nei loro studi: «È necessario proteggere anche loro in questa fase. Stiamo proteggendo anche tutti gli operatori che vanno a domicilio, compresi gli operatori delle fragilità. Stiamo cercando di proteggere tutti quanti».
Tutte le prime vaccinazioni sono state effettuate da donne. Un aspetto non irrilevante: «Questo significa che abbiamo una grande forza come lavoratrici, come mamme. Abbiamo senso civico e rispetto per tutte le persone che abbiamo intorno. E questo è il messaggio che deve passare. Vacciniamoci, affinchè possiamo proteggere noi stessi, chi abbiamo accanto e le persone più fragili».