Anche quest’anno, come sempre, Pavia ha ricordato il sacrificio del finanziere bitontino Francesco Lillo, con un convegno storico che si è tenuta lunedì nella città lombarda, dal titolo “La Guardia di Finanza nella Resistenza e nella Liberazione di Pavia. Attualità e memoria di un sacrificio”.
Il concittadino, a cui è dedicata la locale caserma della Finanza e anche una strada a Bitonto, è medaglia di bronzo al valor militare ed è celebrato a Pavia come un martire della liberazione. Cadde, insieme ai colleghi Tommaso Coletta e Roberto Spirito, ucciso da alcuni membri della Guardia nazionale repubblicana, quella che si riconosceva nella Repubblica di di Saló, mentre era occupato nel disarmo dei militari tedeschi e fascisti in via Mentana, davanti all’allora comando delle Fiamme gialle.
La guerra volgeva al termine. I fascisti e i tedeschi si arrendevano. Due giorni dopo Mussolini sarebbe stato fucilato e, qualche giorno più tardi, anche in Germania il regime nazista sarebbe crollato insieme al suo fondatore. Nel Nord Italia continuavano gli scontri tra le milizie partigiane e quelle ancora fedeli al regime fascista. Una guerra civile violentissime che vide tantissimo sangue scorrere le strade. Ed è proprio per rispondere alla richiesta di soccorso dei partigiani che intervennero i tre finanzieri. Inizialmente sembrava che tutto procedesse senza alcun problema. I fascisti erano sul punto di consegnare le armi, quando, notando che si trovavano davanti a sole tre persone, decisero di aprire il fuoco. I tre, tra cui il nostro Lillo, caddero sotto sotto quella raffica di mitragliatrice. Era il 26 aprile 1945, ma Lillo morirà dopo due giorni, per le ferite riportate.
Ogni anno a Pavia si celebrano questi martiri della Liberazione. Quest’anno, per ricordare il tenente Francesco Lillo, hanno partecipato anche alcuni suoi parenti, la professoressa Rosalba Cassano e il dottor Girolamo Rubino.