“Tutti i 3024 lavoratori devono prioritariamente essere assorbiti alle migliori condizioni”. Pasquale Tridico, presidente dell’INPS, dice la sua sul passaggio della “sua” commessa, stabilità già nei mesi scorsi, e che dovrebbe diventare realtà dal 1° dicembre, quando alle attuali aziende committenti – TRANSCOM/COVISIAN/INDRA – subentrerà Comdata-Network.
Il numero uno dell’Istituto nazionale di previdenza sociale ha partecipato al vertice, svoltosi direttamente a Roma, tra tutte le parti in causa chiamate a definire questo storico passaggio, dove ancora tanto è da definire.
E che, soltanto nello stabilimento di Modugno, riguardano quasi 800 persone, tra subordinati e somministrati, e non pochi sono bitontini.
La nuova Rete temporanea d’impresa (Rti) ha ribadito quanto detto ai sindacati nell’incontro del 13 settembre (leggi qui l’articolo https://bit.ly/2lQlNie): nessun problema per i dipendenti delle aziende uscenti, le sedi sono state scelte in base a chiari discorsi geografici (dalla città alle porte di Bari si andrà a Molfetta), per i somministrati varrà il discorso della clausola sociale, e quindi dentro solo con sei mesi di esperienza sulla commessa. Vale a dire, gli assunti entro il 2 febbraio 2019. Ma, dal canto suo, si è detta favorevole nel “concordare forme incentivanti, ma sostenibili per favorire i passaggi”.
I sindacati, compatti, però, non ci stanno e hanno “rimarcato – si legge nel comunicato congiunto a fine incontro – le difficoltà sul l’individuazione dei siti con particolare riferimento a MARCIANISE e MOLFETTA; il problema sulle modalità di calcolo dell’anzianità di servizio; la problematica dell’individuazione del perimetro occupazionale ovvero che nessuno possa essere spostato su altre commesse; le difficoltà del monte ore contrattuali insufficienti per il personale di Bari e Napoli qualora le prossime sedi di lavoro vengano essere confermate su MARCIANISE e MOLFETTA; l’esigibilità di garantire le professionalità; l’attenzione anche per i subappalti e sulle figure dei Team Leader ed aree di staff”.
In tutto questo, l’Istituto ha “dettato” alcune condizioni precise. La più importante è che nessuna maestranza, nel passaggio di consegne, deve restare fuori. E che l’INPS, al termine dell’appalto, ha intenzione di riprendersi il servizio, e quindi internalizzare i lavoratori del call center attraverso la creazione eventuale di società ad hoc. Significa, quindi, che gli operatori telefonici che lavorano alacremente tutti i giorni potrebbero diventare dipendenti diretti dell’Istituto.
Tridico, inoltre, ha assicurato che seguirà il prosieguo dei lavori, e si augura che a breve si raggiunga un accordo per poter partire effettivamente il 1° dicembre.
Già, i lavori. Riprenderanno nella prima decade di ottobre nelle sedi sindacali.