Chiarimenti su discordanze di importi, debiti fuori bilancio, rapporti con organismi partecipati, parametri di deficitarietà strutturale.
È quanto richiede la sezione regionale di controllo della Corte dei Conti, con deliberazione n.39/2020 (https://bit.ly/3dEGD9R), al Comune di Bitonto, evidenziando diversi aspetti che, per i firmatari dell’atto, sarebbero meritevoli di approfondimento.
Partendo dai resoconti di gestione 2016 e 2017, il documento, ricordando che l’approvazione di entrambi i rendiconti è avvenuta tardivamente, oltre i termini previsti dall’articolo 227 del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali), che impone la scadenza del 30 aprile dell’anno successivo, sottolinea l’inadeguata strutturazione dell’Ufficio Tributi, la scarsa percentuale di riscossione su tutti i tributi locali, la necessità di forme più efficaci di recupero coattivo e di acquisizione delle banche dati riferite alle posizioni tributarie complessive dei contribuenti.
Sui debiti fuori bilancio, si invita il Comune di Bitonto a rispettare la tempistica delle diverse fasi della spesa, per evitare l’aumento degli stessi e, dunque, un aggravio delle spese per l’ente che potrebbe provocare il superamento dei parametri di deficitarietà: «In applicazione dei principi di veridicità, trasparenza ed equilibrio del bilancio, l’ente, senza attendere l’adempimento annuale previsto dall’articolo 193 del Tuel (salvaguardia degli equilibri di bilancio), ha l’obbligo di adottare tempestivamente i provvedimenti di riconoscimento dei debiti fuori bilancio, onde evitare la formazione di oneri aggiuntivi che potrebbero determinare un danno erariale. L’esatta individuazione e quantificazione dei debiti fuori bilancio, nel corso dell’esercizio finanziario, costituisce un preciso dovere dell’organo consiliare, finalizzato anche all’accertamento delle cause che hanno originato l’obbligo, con le consequenziali ed eventuali responsabilità. […] Per il Comune di Bitonto, l’elevato importo dei debiti fuori bilancio riconosciuti ha comportato, nel 2014 e nel 2015, il superamento del parametro obiettivo numero 8, ai fini della situazione di deficitarietà strutturale».
Per quanto riguarda i rapporti con gli organismi partecipati, sono diverse le criticità elencate. Oltre a quelle, già citate, relative alla riscossione dei residui attivi e al recupero dell’evasione tributaria, alla gestione delle spese, ai vincoli di cassa, ai debiti fuori bilancio, ai procedimenti di esecuzione forzata e ai parametri di deficitarietà strutturale, si evidenziano «ritardi nella riconciliazione dei rapporti debito/credito con gli organismi partecipati, disallineamenti tra crediti e debiti reciproci, nonché anomalie relative a Sanb s.p.a.».
Si parla, dunque, anche della società che, a breve, prenderà il posto dell’Asv nella gestione dell’igiene urbana a Bitonto, per chiedere chiarimenti proprio sulla revoca dello stato di liquidazione, fatta «senza indicare le ragioni per cui i soci pubblici ritengono, una volta revocato lo stato di liquidazione e ricapitalizzata la società, di riuscire a superare in maniera tempestina ed efficace la situazione di stallo che ha caratterizzato l’organismo sin dalla sua costituzione, scongiurando il rischio di una nuova erosione del capitale sociale, una volta ricostituito».
Alla luce di tutte queste criticità, la sezione della Corte dei Conti raccomanda a Palazzo Gentile di attenersi a comportamenti conformi ad una sana gestione finanziaria e a comunicare quanto emesso dalla deliberazione sul suo sito istituzionale.