C’è
una famiglia che vuole sapere la verità.
Un
anno fa, un volo mortale che poteva sembrare una tragica fatalità. Lo schianto
forse imprevedibile. La vita di un bitontino, Michele Ciocia, paracadutista trentottenne, che si spegne
crudelmente. Certo, il cordoglio e la vicinanza di tutta la comunità, ma non
solo.
I
genitori dello sfortunato concittadino, infatti, a seguito della conclusione
delle indagini da parte della Procura di Fermo, tramite il legale avv. Filippo Spera, tengono a precisare
quanto segue: “A seguito dell’incidente
avvenuto in Località San Marco nel Comune di Fermo il 12 Ottobre 2013 nel quale
perdeva la vita Michele Ciocia di Bitonto al suo primo lancio col paracadute,
la Procura di Fermo ha aperto un fascicolo ed ha svolto delle indagini. Sono
stati sentiti testimoni, visionate immagini di riprese effettuate durante il
lancio e sono stati nominati tre consulenti d’ufficio due medici e un
istruttore esperto di paracadutismo”.
E
potrebbe essere proprio il parere di quest’ultimo la chiave di volta della
disamina del Pm: “Nella sua perizia, l’esperto
ha concluso addebitando la responsabilità dell’incidente all’imperizia dei due
istruttori che hanno assistito Michele Ciocia durante il lancio. Pertanto,
molto probabilmente il Pubblico Ministero chiederà il rinvio a giudizio di
coloro che saranno ritenuti responsabili dell’accaduto”.
Dunque,
un passo decisivo verso l’accertamento delle responsabilità e la rivelazione
della verità.