Susanna Scaraggi è una combattiva suora di origini bitontine, che non si ferma mai e perciò non conosce ostacoli.
È vangelo che si fa strada.
È carità che s’invera, amore per gli altri, ad ogni passo del suo cammino sulla terra.
Insieme a Giovanni Scardillo è l’anima della Associazione “L’Albero della Speranza Onlus” di Palermo, il sodalizio che ha gestito da aprile 2011 ad oggi la Casa di Accoglienza destinata ad offrire ospitalità ai parenti fuori sede di degenti, dell’ARNAS CIVICO e Benfratelli e dell’ISMETT.
“Questo primario obiettivo, che mira ad alleviare la sofferenza causata in molti degenti, oltre che dalla malattia, anche dal distacco dal proprio nucleo familiare, è stato sempre più realizzato, avendo ad oggi raggiunto un numero di ospiti di oltre 3 mila unità, con provenienze da tutte le province siciliane e da altre regioni ed in alcuni casi anche da altre nazioni. Abbiamo dato, seppure in maniera parziale, una risposta alle numerosissime richieste quotidiane, data, anche, la gratuità della nostra accoglienza”, racconta suor Susanna.
“Grazie alle donazioni private – prosegue –, al contributo del 5 x mille e altre offerte pubbliche, nonché all’incessante opera dei volontari e della diocesi, sono state possibili, oltre la gestione di tutte le spese dei servizi (luce, acqua, gas, ecc.), anche una serie di opere per la trasformazione ed il mantenimento della struttura avuta in concessione dalla Provincia Regionale di Palermo.
In particolare è stato rifatto il piazzale antistante il fabbricato, l’ascensore di accesso ai piani, le facciate esterne e finestrature, la copertura del fabbricato e tutte le opere interne per consentirne l’uso in sicurezza e nel rispetto delle normative vigenti, compresi gli arredi interni”.
Tutto questo ad oggi equivale ad una spesa di oltre 500 mila Euro, spesi nei vari anni dal 2010.
Sennonché, è sorto un problema. La concessione ha durata ventennale e la nostra concittadina vorrebbe che fosse per sempre, cioè avesse una sorte meno precaria. La costituzione della Città metropolitana palermitana potrebbe offrire l’opportunità per prolungare il destino dekla struttura.
Per ora, lei scrive al presidente della Regione, Giovanni Ardizzone e spera di essere ascoltata.
“Sarebbe nostro desiderio che si potesse prorogare nel tempo futuro (magari a tempo indeterminato) e sempre in comodato d’uso gratuito, sempre con le finalità esposte in premessa. In più occasioni gli Onorevoli rappresentanti della Regione Siciliana e del Comune di Palermo sono venuti a visitare la Casa di Accoglienza, avendo modo di constatare la corretta destinazione della struttura avuta in concessione”, conclude l’eclesiastica bitontina.
“Ultimamente, dovendo migliorare il servizio di accoglienza ed agevolare nel contempo l’opera dei nostri volontari, si è valutata la necessità di una struttura “precaria”, da posizionare nell’area giardino antistante il fabbricato, all’interno della proprietà. Il locale, dotato dei servizi necessari (luce, tel., acqua, ecc.) è destinato ai volontari che assolvono all’accoglienza degli ospiti e delle loro esigenze, nonché ad un presidio più continuo della struttura”.