“Esprimo la mia preoccupazione ed
il mio disagio per lo stato del dibattito in corso in materia di prima
applicazione della riforma Pac 2013 e per le gravi conseguenze che potrebbero
gravare sul settore dell’olio di oliva italiano, alle prese da anni con una
dura lotta di sopravvivenza”.
Con queste parole il Presidente
di Oliveti Terra di Bari, Gennaro Sicolo, manifesta il suo timore per le
scelte in tema di Politica Agricola Comune.
“C’era la possibilità di
rimediare con una mirata gestione dell’articolo 52 (sostegno accoppiato), ma
purtroppo ciò non si sta concretizzando. La dotazione per l’olivicoltura è
troppo bassa e stanno emergendo problemi sul funzionamento della misura
destinata alle superfici olivicole di particolare rilevanza economica, sociale,
territoriale ed ambientale”.
In queste condizioni si profila un
grave pericolo per gli olivicoltori e per questo il CNO ha inteso
sensibilizzare il Ministero per cercare soluzioni adeguate alla gravità della
situazione.
“La prima soluzione che
proponiamo – continua Sicolo – è di calcolare il valore iniziale dei
nuovi titoli per gli olivicoltori, tenendo conto anche degli aiuti accoppiati
ex articolo 68 incassati nel 2014. Una seconda possibilità e da ricercarsi nel
secondo pilastro della Pac. Il CNO propone un sottoprogramma specifico per il
settore dell’olio di oliva, da predisporsi a livello nazionale o, in
alternativa, nelle regioni dove il settore riveste una importanza economica,
territoriale e sociale maggiore”.
“Confido nella possibilità che,
durante la fase decisiva per la definizione delle scelte nazionali, si assumano
decisioni che vadano nella direzione qui auspicata”, conclude Sicolo.