Nelle farmacie sono ormai introvabili e persino quelle certificate, in viaggio dall’estero, tardano ad arrivare.
Ma i bitontini sanno come rimediare.
Ed ecco che alcune sarte della nostra città hanno subito attivato le loro macchine da cucire per confezionare delle mascherine home made. Non solo per se stesse, ma anche e soprattutto per aiutare gli altri.
In particolare Beatrice Pica e Assunta Palladino si sono messe a lavoro per rispondere alla richiesta dell’assessore Rino Mangini e offrire ai vigili urbani delle protezioni in stoffa.
“I nostri agenti di Polizia Municipale sono sprovvisti di mascherine. Non solo non ne hanno, ma, pur volendo, non le possono acquistare perché introvabili. Penso che sia importante per loro lavorare in sicurezza, per se stessi e per i cittadini con cui entrano in contatto. Appartengono ad una di quelle categorie che non può stare a casa, anzi! Sono per strada e in ufficio quasi h24 – aveva scritto giovedì scorso su facebook l’assessore -. Facciamo un appello a tutti i nostri sarti e a tutte le nostre sarte affinché possano cucire delle mascherine per i nostri vigili urbani. Lo so, non saranno sicure al 100%, non saranno iper tecnologiche, ma servono a ridurre la probabilità di contagio”.
La risposta all’appello non si è fatta attendere e in men che non si dica, le due donne hanno cucito decine e decine di mascherine.
Mangini ha usato il social per ringraziarle e ricordare che “le mascherine in stoffa non proteggono dal virus, ma sono comunque una piccola barriera fisica alla diffusione di goccioline. In attesa di avere le mascherine certificate (in viaggio dall’estero…sperando che possano essere sdoganate nei prossimi giorni), sono pur sempre un minimo contributo alla causa”.
La stessa solidarietà l’hanno mostrata anche altre concittadine che con le loro mani hanno provato a dotare le loro famiglie e anche i vicini di casa di mascherine.