In Vaticano, nel concerto di Natale dedicato agli artisti Papa Francesco ha affermato: “Anche nello smarrimento provocato dalla pandemia, la vostra creatività può generare luce“. In Basilica nella veglia di Natale il parroco-rettore don Vito Piccinonna nell’omelia ha ribadito: “Natale è la festa dell’amore e della luce”. A tal proposito nelle festività natalizie ha introdotto due belle iniziative storiche che sono state benevolmente accolte dai bitontini durante le funzioni liturgiche e religiose (Novena di Natale, Veglia di Natale, Sante Messe, Maria Santissima Madre di Dio, Epifania). La prima iniziativa è “devozionale”: a causa della pandemia per la prima volta nella storia non c’è stata la tradizionale cerimonia di risalita delle statue dei Santi Medici che avviene nella prima decade di novembre, attualmente i simulacri troneggiano sul lato sinistro dell’altare e non sono racchiusi come da consuetudine nella loro teca che sovrasta l’altare maggiore.
La cerimonia di risalita ha una vita propria a partire dal lontano 14 ottobre 1963 per opera del parroco-rettore mons. Domenico Vacca, essa aveva luogo subito dopo il ritiro della solenne processione nella terza domenica di ottobre alla presenza del vescovo mons. Aurelio Marena. Dal 16 ottobre 2008 (dopo ben 45 anni) mons. Francesco Savino già parroco-rettore introdusse una variazione pur restando fedele alla cerimonia religiosa, fissandola nella prima decade di novembre con beneplacito dall’arcivescovo mons. Francesco Cacucci, la motivazione scaturiva dalla concomitanza con la solennità liturgica di Ognissanti a seguire con la festa di San Trifone.
Nell’era del coronavirus 2020 il parroco-rettore ha pensato di non celebrare la tradizionale cerimonia di risalita delle immagini dei Santi Medici, ma al termine delle Messe prima della benedizione i sacerdoti recitano una preghiera ai Santi Medici spinti dalla necessità attuale di chiedere il loro patrocinio per ottenere la salute e protezione dalla pandemia, inoltre i fedeli pur osservando il protocollo nel massimo rispetto delle normative previste per l’emergenza sanitaria covid-19 nell’indossare la mascherina e assicurando il distanziamento sociale, possono recarsi all’altare e sostare dinanzi alle immagini dei Santi Medici per implorare, venerare e pregare. La seconda novità è “evangelica”: è stata collocata per la prima volta all’ingresso della Basilica dei Santi Medici un’enorme stella cometa con una lunga scia ben luminosa, che brilla di sera ed è visibile su tutta la piazza antistante la Basilica. Essa è il simbolo delle festività natalizie presente nei presepi, nei racconti evangelici e sulla punta degli abeti natalizi ben addobbati. Nella tradizione cristiana la stella cometa è legata alla figura dei Re Magi, dove la chioma scintillante avrebbe guidato i Magi fino alla grotta di Betlemme in cui avrebbero trovato appena nato Gesù Bambino portando in dono oro, incenso e mirra (Mt 2,10-12).
Le relative notizie storiche sulle tradizionali cerimonie liturgiche e religiose legati al culto dei Santi Medici sono riportate nel pregevole volume episcopale: “Il carisma del vescovo mons. Aurelio Marena (1950-1978) nella Basilica Pontificia dei Santi Medici Cosma e Damiano”, l’autore del libro è stato il teologo prof. Giuseppe Cannito presidente emerito dell’Arciconfraternita Immacolata Concezione, con patrocino di mons. Francesco Cacucci amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto, di don Vito Piccinonna parroco-rettore della Basilica Santi Medici, del dott. Michele Abbaticchio sindaco del Comune di Bitonto, dall’Arciconfraternita Immacolata Concezione Patrona di Bitonto e dall’Arciconfraternita Santa Maria del Suffragio.
Le due belle iniziative legate alle festività natalizie sono una meta per i fedeli nell’ammirare con stupore la stella cometa che brilla luminosa davanti alla Basilica dei Santi Medici simbolo della luce di Gesù, e in Basilica sostare in preghiera dinanzi alle immagini miracolose dei Santi Medici, che con la loro ricchezza e bellezza artistica irradiano stupore agli occhi dei cristiani, sicuri di una loro intercessione, perché sono i taumaturghi per eccellenza della salute.