Era l’angelo del tempio dell’arte e della cultura. Ma non di quelli che pencolano bonari sulle grotte dei presepi, ma guerriero con la spada della passione e del sapere sempre sguainata.
Questa era la sensazione nitida che ti dava ogni volta che la incontravi, specie in quella casa tappezzata di sogni e passioni che era ed è la loro dimora, la professoressa Rosaria Devanna, deceduta ieri dopo lunga (e brutta) malattia.
Si deve a lei e al fratello Girolamo, docente universitario innamorato del bello, la donazione del preziosissimo patrimonio artistico che costituisce il cuore pulsante della Galleria Nazionale. Ed è proprio lì che, dalle 9.30 di oggi, si terrà la camera ardente in suo onore.