Questa mattina, mentre un sole pallido fa capolino dietro nuvole oscure,
le strade di Mariotto sono ammantate di silenzio.
Dopo l’adorazione di ieri
sera, con gli occhi e il cuore rivolti profondamente verso l’altare della
Reposizione, la comunità appare impegnata a meditare sul mistero della morte
del Cristo e si prepara a vivere la tradizionale Processione del Venerdì Santo.
L’Addolorata, madre dal volto esangue, procederà insieme alla Culla del figlio
e al Legno Santo, accompagnati dalle suggestive marce funebri eseguite dallaFilarmonica bitontina del maestro Nicola Cotugno. Ma un’emozione in più sarà
donata ai mariottani dal corteo di questa sera, rispetto agli anni precedenti.
Per caso o per un preciso “Volere” divino, due giovani di Mariotto, Pasquale e Domenico, hanno ritrovato nel reliquiario della Parrocchia Maria
Santissima Addolorata alcuni frammenti della Croce, ritenuti autentici.
Questi
sono stati ripuliti con il cuore traboccante di commozione e verranno portati
in processione, su un trono ideato e costruito dai due ragazzi per esaltare
l’inaspettata “scoperta”. Una roccia in cartapesta, che simboleggia il Golgota,
è sormontata dal Cristo in Croce. Alla base, è stato riposto il reliquiario con
i piccoli frammenti ritrovati.
La Processione, poi, si chiuderà con la lettura di
un passo struggente dello “Stabat Mater” di Iacopone da Todi, accompagnata
dalla marcia funebre “Maria Desolata”.
“Per noi, questo ritrovamento è stata un’emozione
indescrivibile”, spiega uno dei due giovani, “nessuno a Mariotto è a conoscenza dell’esistenza delle reliquie della
Croce. Per questo abbiamo pensato di portarle in processione, per dare a tutti
la possibilità di condividere questa gioia”.
Sul senso profondo della Pasqua, invece, si esprime don Emanuele Spano,
per il quale le tenebre della Passione di Cristo devono condurre l’uomo alla
Luce della Resurrezione.
“Quest’anno
stiamo vivendo l’anno della carità, dove per carità si intende partire
dall’amore di Dio per arrivare a prestare attenzione anche alle esigenze e ai
dubbi dell’uomo”, spiega,“lo stesso altare della Reposizione,
quest’anno ha avuto come sfondo la “Deposizione” del Caravaggio, dove accanto
al Cristo morto c’è il personaggio chiave di quest’anno, Nicodemo, che si fa
coraggio e usa il suo corpo per trasportare Gesù. Nicodemo, uomo del dubbio,
della ricerca e della tenebra, che poi trova in Cristo la sua Luce. Anche a noi
viene chiesto di arrivare alla Resurrezione attraverso un percorso di Passione”.