C’è un’aria di gioia e allegria nell’Istituto Maria Cristina di Savoia. Proprio in questi giorni, in cui a Roma si discute sullo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce su territorio italiano, tre nuovi piccoli ospiti, da qualche giorno, sono arrivati nell’edificio. Sono le due femminucce Alexandra e Prominence e il maschietto Favour, tre bambini nati a giugno nel centro di prima accoglienza per i migranti che ha sede nello storico istituto.
I tre pargoli sono nati da tre ragazze, di cui due nigeriane e una camerunense, che, con i figli ancora nel grembo materno, hanno fatto il viaggio della speranza attraverso il Mar Mediterraneo. Quel viaggio che, è bene ricordarlo, vede ogni anno tantissime persone in cerca di speranza e futuro migliore morire in mare.
Le tre mamme hanno tra i 22 e i 26 anni e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Ignota è l’identità paterna.
C’è un’aria di gioia e allegria nell’Istituto Maria Cristina di Savoia. Proprio in questi giorni, in cui a Roma si discute sullo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce su territorio italiano, tre nuovi piccoli ospiti, da qualche giorno, sono arrivati nell’edificio. Sono le due femminucce Alexandra e Prominence e il maschietto Favour, tre bambini nati a giugno nel centro di prima accoglienza per i migranti che ha sede nello storico istituto.
I tre pargoli sono nati da tre ragazze, di cui due nigeriane e una camerunense, che, con i figli ancora nel grembo materno, hanno fatto il viaggio della speranza attraverso il Mar Mediterraneo. Quel viaggio che, è bene ricordarlo, vede ogni anno tantissime persone in cerca di speranza e futuro migliore morire in mare.
Le tre mamme hanno tra i 22 e i 26 anni e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Ignota è l’identità paterna.
C’è un’aria di gioia e allegria nell’Istituto Maria Cristina di Savoia. Proprio in questi giorni, in cui a Roma si discute sullo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce su territorio italiano, tre nuovi piccoli ospiti, da qualche giorno, sono arrivati nell’edificio. Sono le due femminucce Alexandra e Prominence e il maschietto Favour, tre bambini nati a giugno nel centro di prima accoglienza per i migranti che ha sede nello storico istituto.
I tre pargoli sono nati da tre ragazze, di cui due nigeriane e una camerunense, che, con i figli ancora nel grembo materno, hanno fatto il viaggio della speranza attraverso il Mar Mediterraneo. Quel viaggio che, è bene ricordarlo, vede ogni anno tantissime persone in cerca di speranza e futuro migliore morire in mare.
Le tre mamme hanno tra i 22 e i 26 anni e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Ignota è l’identità paterna.
C’è un’aria di gioia e allegria nell’Istituto Maria Cristina di Savoia. Proprio in questi giorni, in cui a Roma si discute sullo Ius Soli, il riconoscimento della cittadinanza italiana a chi nasce su territorio italiano, tre nuovi piccoli ospiti, da qualche giorno, sono arrivati nell’edificio. Sono le due femminucce Alexandra e Prominence e il maschietto Favour, tre bambini nati a giugno nel centro di prima accoglienza per i migranti che ha sede nello storico istituto.
I tre pargoli sono nati da tre ragazze, di cui due nigeriane e una camerunense, che, con i figli ancora nel grembo materno, hanno fatto il viaggio della speranza attraverso il Mar Mediterraneo. Quel viaggio che, è bene ricordarlo, vede ogni anno tantissime persone in cerca di speranza e futuro migliore morire in mare.
Le tre mamme hanno tra i 22 e i 26 anni e sono in attesa del riconoscimento dello status di rifugiato. Ignota è l’identità paterna.