Dalle forze politiche di opposizione riceviamo e pubblichiamo.
“La lodevole iniziativa lanciata on-line da sportivi e gente dello spettacolo, in occasione della drammatica situazione che sta vivendo il Paese a causa dell’emergenza coronavirus, non può e non deve essere strumentalizzata per meri interessi di parte.
Distanti…”ma uniti” è l’appariscente titolo di un comunicato (che lancia un questionario) che purtroppo vede allineati il logo del partito “Italia in comune” (il partito di cui il sindaco Abbaticchio è vice coordinatore nazionale) e il logo del Comune di Bitonto.
Con questo comunicato, che si pone dunque sotto l’egida del Comune, si lancia l’iniziativa di un questionario che attiene alle contingenti necessità della popolazione di Bitonto e delle frazioni di Palombaio e Mariotto.
E’ molto deprecabile sia perché appare equivoca da parte del Comune la sponsorizzazione di una iniziativa di una singola forza politica, a ciò peraltro mai debitamente autorizzata, sia perché dovrebbe essere compito proprio del Comune proporre l’iniziativa di un questionario che, per motivi di riservatezza e per i fini essenzialmente pubblici e collettivi sottesi, non può essere demandato a terzi, atteso peraltro lo stanziamento di 480.000,00 al comune di Bitonto quale quota parte dei fondi stanziati dal Governo centrale per far fronte ai primi bisogni dei concittadini in grave difficoltà.
Pare alquanto strana che ci sia la disponibilità dell’Amministrazione Comunale e, in capo, del Sindaco alla concessione di tale delega ad un partito, così come insulso si rivela la richiesta dell’assessore al welfare Gaetano De Palma (come risulta da apposito comunicato) solo ai “giovani di Italia in comune” la disponibilità per ausili e aiuti, dimenticando l’urgenza e la necessità di coinvolgere in questo particolare momento tutte le forze politiche della Città.
Questo atto appare come una ulteriore offesa all’intelligenza, giacché evidenzia le crepe di una insostenibile strumentalizzazione dei bisogni della gente. Serve ancor più in questo momento il senso di dignità e di rispetto della collettività che purtroppo appaiono ancora una volta latitanti”.