Ottomila l’anno. Sì, è questo il numero dei casi che
arrivano in quel che era il pronto soccorso del nosocomio bitontino.
Dai venticinque ai trenta interventi giornalieri, casi
a volte anche da codice rosso. Arrivano anche da Santo Spirito, Palo e
Terlizzi.
L’altra sera con la sparatoria l’ennesimo caso, quando la donna aveva bisogno di cure approfondite, che di certo non potevano essere svolte a Bitonto.
Un urlo di disperazione da parte degli operatori del
Punto di Primo intervento Territoriale di Bitonto che ormai non sanno più come
gestire i numerosi pazienti.
«Sono
tantissime ancora le persone – lamentano alcuni medici – che continuano a portare qui i pazienti. I casi? I più vari.
Avvelenamenti, parti prematuri (quest’ultimo ha causato anche nelle scorse
settimane un litigio che hanno dovuto placare le forze dell’ordine, ndr), ma
soprattutto infarti».
«Si
erano inventati il Punto di Primo intervento Territoriale Avanzato – continuano
gli operatori – che funzionava come un
pronto soccorso normale e la gente non ha mai creato problemi. Poi, con una
lettera siamo stati avvisati che non dovevamo più fornire consulenze specialistiche.
Praticamente siamo morti».
Una disfatta questa, soprattutto a quanto lamentano in
(quel che era il nostro) ospedale, per tutti i cittadini che non sono a
conoscenza del cambiamento di prestazioni che il plesso può offrire «a volte, sono gli stessi medici curanti che
li mandano qui, perché non sono stati fatti dei manifesti pubblici per informare
la popolazione?»
«Abbiamo
una sola ambulanza qui e ci siamo attrezzati, raddoppiando i turni, in modo da
essere sempre medicalizzati quando ci occorrono le ambulanze del 118 –
continuano -. Il sindaco è stato messo al
corrente di tutta la situazione ma non ci ha ancora ricevuti. Sembra che si
voglia fare orecchie da mercante. Sembra manchi il buon senso da parte di chi è
al vertice».
«Per non parlare della sicurezza. Hanno rubato di
tutto. Dai distributori dell’acqua, ai pulsanti per gli sciacquoni, ai cavi
elettrici e si può continuare l’elenco all’infinito. Sembra il Colosseo. È tutto
aperto ovunque e la sola guardia giurata è alla farmacia. Siamo stanchi. Tutti».