“I lavori allo stadio? Almeno il primo lotto di lavori poteva essere già avviato, e sono le carte a dirlo”.
Francesco Natilla è tornato (ancora una volta) a tornare dell’affaire “Città degli ulivi” e sugli interventi non ancora eseguiti. L’occasione è stata l’approvazione del Documento unico di programmazione (Dup) 2021-2023.
Si parte, ovviamente, dall’esistente, che in tanti conoscono. Il Comune, da tempo, già da ottobre 2020, ha pronti 570mila euro per un primo lotto funzionale dei lavori e acquisiti con un mutuo tramite l’Istituto per il Credito sportivo e che quindi vanno utilizzati solo a tal scopo. Sempre in quel periodo, poi, si partecipa al bando ministeriale “Sport e periferie“, con il quale si chiedono ulteriori 700mila euro a fondo perduto per un ulteriore ammodernamento generale dell’impianto, ma che prevede l’esclusione dal finanziamento in caso di lavori già avviati con altre fonti finanziarie.
“Sul campo di via Megra – ha sottolineato – c’è stata tanta approssimazione e tanta superficialità. Sono state fatte solo chiacchiere, perché i lavori al primo lotto potevano partire prima di avere notizie in merito al finanziamento che attendiamo. L’articolo 11 che tanto si decanta va letto bene, perché presuppone la possibilità di dare avvio ai lavori in presenza di dichiarata urgenza. Lo sappiamo, tutti, infatti, che lo stadio non è omologato neanche per la serie D e la possibilità di farlo è stata data in deroga. L’amministrazione non ha voluto agire e poteva sottoporre il quesito al dipartimento dello Sport in occasione della presentazione dell’istanza”.
E poi il giudizio tranciante: “Avete pregiudicato il futuro del calcio nella nostra città. Non si possono lanciare appelli se il destinatario (il presidente neroverde Francesco Rossiello, ndr) è stato dileggiato in precedenza”.
Non si è fatta attendere la replica di Domenico Nacci, assessore all’Impiantistica sportiva, che ai nostri taccuini ha voluto fare/dare alcune precisazioni: “Non voglio fare polemica, ma che si capisca con forza che vogliamo solo dare uno stadio degno di questo nome e soprattutto degno della nostra Città e del progetto Bitonto calcio. Abbiamo candidato uno solo, ma complesso, progetto esecutivo e, anche parlando con una funzionaria del dipartimento dello Sport e leggendo le Faq, abbiamo avuto la conferma che se facciamo partire la gara anche solo per una parte, perdiamo la possibilità di ricevere il finanziamento”.
Sulla parola “urgenza”, poi, un altro chiarimento. “L’articolo 163 del decreto legislativo 50/2016 chiarisce che urgenza non significa le omologazioni sportive, ma rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica e privata incolumità”.
Leggiamolo, allora, così come è. “In circostanze di somma urgenza che non consentono alcun indugio, il soggetto fra il responsabile del procedimento e il tecnico dell’amministrazione competente che si reca prima sul luogo, può disporre, contemporaneamente alla redazione del verbale, in cui sono indicati i motivi dello stato di urgenza, le cause che lo hanno provocato e i lavori necessari per rimuoverlo, la immediata esecuzione dei lavori entro il limite di 200.000 euro o di quanto indispensabile per rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica ((e privata)) incolumità”.